Schermi

Vite giocate al massimo. Questo è il filo rosso che lega le due proposte della settimana tra cinema e piattaforma. Anzitutto in sala c’è la commedia grottesca “The Palace” di Roman Polański, presentata fuori Concorso a Venezia80. Vera sorpresa della settimana è la docuserie Netflix “Vasco Rossi. Il Supervissuto”, un intenso ritratto del rocker di Zocca che ha accettato di raccontarsi tra palco e vita privata con grande generosità e autenticità, esplorando anche le zone d’ombra del suo vissuto

Ventenni allo specchio nei racconti hollywoodiani, tra sogni, aspirazioni, paure e sentimenti. Anzitutto al cinema l’action-drammatico “Gran Turismo: la storia di un sogno impossibile” di Neill Blomkamp, la vicenda del britannico Jann Mardenborough, che grazie a talento e determinazione è riuscito a passare dalla console della PlayStation al volante di una vettura da corsa su circuiti professionali, sino a confrontarsi con la 24 Ore di Le Mans.  Su Netflix è disponibile la rom-com “La probabilità statistica dell’amore a prima vista” diretta da Vanessa Caswill con Haley Lu Richardson e Ben Hardy: la storia di un amore tra due ventenni nato ad alta quota, in volo tra New York e Londra, complice un’opera di William Shakespeare. Il punto Cnvf-Sir.

Dopo la Mostra del Cinema, Venezia risplende ancora sullo schermo grazie a Kenneth Branagh. Il noto autore britannico ha ambientato nella Laguna il suo terzo film-omaggio al geniale investigatore Hercule Poirot. È “Assassinio a Venezia”, che prende le mosse dal romanzo di Agatha Christie “Poirot e la strage degli innocenti”. Due le novità su piattaforma: su Paramount+ la seconda stagione della serie comedy “Vita da Carlo” di e con Carlo Verdone, che torna a raccontare il suo quotidiano tra famiglia e set in chiave ironica e malinconica. Su Apple TV+ al via la terza stagione di “The Morning Show”, serie Tv di punta della piattaforma con Jennifer Aniston e Reese Witherspoon

Calato il sipario su Venezia80, è tempo di tracciare un bilancio su una Mostra un po’ carente di star hollywoodiane in sciopero ma con una chiara proposta di cinema, una selezione di qualità di autori, che hanno condiviso storie e suggestioni importanti, spesso anche scomode. Messaggi puntuali per la nostra società. Il tema che si evidenzia con più forza e intensità dai film del palmares e della gara è l’attenzione agli “ultimi”, ai migranti, ma anche le relazioni di coppia e i legami affettivi, l’amore

“Per la storia emozionante e densa di empatia di Seydou, adolescente senegalese che compie un arduo e minaccioso viaggio migratorio attraverso i deserti dell’Africa in cerca di un altrove migliore”. È la motivazione del Premio Signis, assegnato durante l’80ª Mostra del cinema di Venezia al film “Io capitano” di Matteo Garrone.

Siamo arrivati alla fine di Venezia80, ultimo giorno di proiezioni dei film in Concorso. Al Lido arriva il messicano Michel Franco, più volte invitato competizione, che quest’anno sorprende con un film intimo: è “Memory”, una storia sentimentale nella New York di oggi, che mette a tema le ferite dell’anima e una malattia sfidante. È sempre un passo a due nel terreno dei sentimenti l’ultimo film del regista francese Stéphane Brizé “Hors-Saison” (“Out of Season”): due ex innamorati si ritrovano quasi all’età dei cinquant’anni tra incertezze lavorative e turbolenze familiari. Poi, il dramma polacco “Kobieta Z…” (“Woman Of”) firmato da Małgorzata Szumowska e Michał Englert. Infine, al Lido è il giorno di Tv2000 che presenta tre nuovi documentari per la prossima stagione televisiva

Penultimo giorno di Concorso alla Mostra del Cinema. Al Lido arriva il sesto e ultimo regista italiano, Giorgio Diritti, che presenta il film “Lubo” dal romanzo “Il seminatore” di Mario Cavatore. È il racconto, attraverso la figura del nomade Lubo, delle sofferenze e discriminazioni della comunità Jenisch in Svizzera tra la Seconda guerra mondiale e l’immediato dopoguerra. Ancora, a Venezia80 è il giorno del dramma mistico-adolescenziale “Holly” della regista belga Fien Troch. Il ritratto di una ragazza che sembra avere un dono speciale. Infine, il regista, sceneggiatore e produttore Mario Martone viene insignito del Premio Robert Bresson

Venezia80, settimo giorno di gara. Al Lido arriva la regista polacca Agnieszka Holland, che con il suo struggente “Zielona granica” (“Green Border”) compone un racconto epico, con più punti di vista, sul dramma dei migranti africani, mediorientali e asiatici bloccati in una zona di limbo tra la Polonia (l’Europa) e la Bielorussia. Uno spazio dove i diritti umani sbiadiscono e lasciano posto solo a violenze e sofferenze brucianti. In gara c’è anche il quarto regista italiano, Pietro Castellitto, che presenta la sua seconda regia dopo il successo della sua opera prima “I predatori”, premiato al Lido nel 2020. È “Enea”, un viaggio nella Roma (alto)borghese tra disagio esistenziale, bramosa ricerca della felicità e deragliamenti criminali. “Enea” evidenzia il potenziale stilistico-narrativo di Pietro Castellitto, ma anche le eccedenze di un cinema sovraccarico, con scivolate problematiche

Disabilità, cambiamenti climatici, infanzia, guerra, legalità. Sono alcuni dei temi trattati dai docu-film che Tv2000, venerdì 8 settembre ore 14.30, presenta all’80ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nello spazio della Fondazione Ente dello Spettacolo. 

Avvenire presenterà domani alle ore 11, nello Spazio Cinematografo di Ente dello Spettacolo (Sala Tropicana 1 – Hotel Excelsior), in occasione della 80ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica della Biennale di Venezia, il docufilm “The Dreamers: Afghan Women’s Resistence” in occasione di un incontro che vedrà protagonisti la giornalista ed inviata di Avvenire Lucia Capuzzi, il regista del documentario Alessandro Galassi, con la testimonianza diretta di una donna afghana, Faitama Haidari.