Schermi

Il brano di Angelina Mango, scritto con Madame, mostra “un dato di modernità di scrittura, contemporanea”, ma pur affrontando un tema serio – la noia per gli adolescenti, come i ragazzi percepiscono il modo in cui si pongono gli adulti – con “versi per niente banali” resta allegro, ballabile. Una novità rispetto alla canzone autoriale di qualche anno fa. Bene anche Loredana Bertè

Sfumature di sentimento e traiettorie di vita. Sono i punti di tangenza di due film in sala dal 14 febbraio. Il primo è “Past Lives”, esordio della regista sudcoreana Celine Song. Il racconto intimo, poetico, di un’amicizia nata nella stagione dell’infanzia che prova a sconfinare nei territori dell’amore. Da Venezia80 arriva nei cinema “Finalmente l’alba” di Saverio Costanzo: con suggestioni tra Fellini e Visconti, l’autore racconta il cammino di formazione di una ragazza che incontra la magia del cinema e le insidie di un mondo effimero. Il punto Cnvf-Sir.

Uscirà il 7 marzo "Neve", il nuovo film di Simone Riccioni, l’attore marchigiano, che al suo esordio da regista, ha scelto per questa pellicola un tema attuale come quello del bullismo. Una storia commovente, dura, ma piena di speranza. In occasione della giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, celebrata il 7 febbraio scorso, abbiamo intervistato il regista che rivela di essere stato, in passato, bullo e bullizzato.

“Abbiamo immaginato un format che possa essere ironico e divertente”. Lo spiega Gianfranco Berardi, attore da vent'anni e da altrettanto tempo non vedente, che condurrà in diretta per 15 minuti al giorno, su RaiPlay Sound, la striscia “Sanremo 2024 il giorno dopo... dettagli e curiosità”

“Il conduttore ha creduto di poter sostituire con la quantità la qualità. Perciò, in questo Festival viene trascurato, annegato, messo sotto traccia il bello: la bella canzone, la bella rappresentazione”, dice al Sir il professore di Filosofia morale e di Etica della Comunicazione all’Università di Pisa, commentando la prima serata della kermesse canora

Più che “outsider”, possiamo definirli le vere sorprese dei 96mi Academy Awards. Due film di matrice europea e per di più con la stessa attrice, l’eccellente Sandra Hüller. Sono “La zona d’interesse” di Jonathan Glazer e “Anatomia di una caduta” di Justine Triet. Il primo è il racconto della Shoah con una prospettiva spiazzante: l’esperienza del campo di concentramento di Auschwitz attraverso lo sguardo ravvicinato sul direttore del lager e la sua famiglia. Il secondo è l’analisi minuziosa, quasi un’autopsia, di un rapporto di coppia imploso, deragliato rovinosamente. Infine, al cinema dal 1° febbraio “Argylle. La super spia” di Matthew Vaughn: brillante e vorticosa spy-comedy che funziona soprattutto per il cast, in testa Sam Rockwell e Bryce Dallas Howard. Il punto Cnvf-Sir.