Schermi

Secondo giorno alla 19a Festa del Cinema di Roma, in cartellone due titoli italiani che giocano sullo scontro culturale Italia-Francia, ma soprattutto sulla metafora dello smarrimento di sé e del riscatto. Anzitutto “Paradiso in vendita” di Luca Barbareschi, con Bruno Todeschini, Donatella Finocchiaro e Domenico Centamore, una favola contemporanea su un influente politico francese inviato dal governo a negoziare l’acquisto di un’isola delle Eolie. Poi il film dei Manetti Bros. “U.S. Palmese”, con Rocco Papaleo, Blaise Afonso e Claudia Gerini, la storia di un calciatore francese, una stella della serie A, che viene ingaggiato per una stagione da una squadra amatoriale calabrese. Il punto dalla Festa.

La Festa del Cinema di Roma punta nuovamente su un titolo italiano per inaugurare il suo cartellone. Dopo “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi nel 2023, quest’anno a dare il via alla manifestazione capitolina (16-27 ottobre, Auditorium Parco della Musica), diretta da Paola Malanga e presieduta da Salvatore Nastasi, è “Berlinguer. La grande ambizione” firmato da Andrea Segre. A interpretare il segretario del Partito comunista italiano nel complesso decennio ’70 è Elio Germano, che ne restituisce densità di pensiero, dimensione etica e umanità.

Arriva nelle sale italiane dal 13 ottobre con Dominus Production "Francesca Cabrini", un’opera che coniuga la biografia e il carisma della religiosa con il racconto cinematografico in stile kolossal di matrice storico-sociale. Protagonista Cristiana Dell’Anna, comprimari Giancarlo Giannini, Romana Maggiora Vergano, John Lithgow e Federico Ielapi. La produzione è targata Angel Studios, realtà legata al successo della serie Tv “The Chosen”. Il film si gioca tra una suggestiva messa in scena, temi di impegno civile e un racconto ispirazionale centrato sulla vita di una donna straordinaria

Performanti, veloci, solidi e multitasking. È il profilo antropologico richiesto dalla società contemporanea, anche se spesso emergono segnali di affanno e fragilità, che in alcuni casi si avvitano in rovinose situazioni limite. Una criticità che il cinema ha colto molto bene e sta declinando con soluzioni narrative diverse, anche con provocazioni di senso. È il caso di “Joker: Folie à Deux” di Todd Phillips, secondo capitolo dedicato al villain della saga Batman, che è uscito dai territori del fumetto in cerca di un bagno di realismo, diventando un film di denuncia sociale

Decimo giorno alla Mostra del Cinema. Anzitutto, protagonista è Francesca Comencini che presenta fuori Concorso “Il tempo che ci vuole”, un inedito ritratto del padre Luigi, tra ricordi personali e suggestioni cinematografiche. L’ultimo film in gara di Venezia81 è il norvegese “Love” (“Kjærlighet”) di Dag Johan Haugerud, secondo capitolo della sua trilogia dedicata all’esplorazione dell’animo umano e delle relazioni. Infine, al Lido è anche il giorno di Tv2000, emittente della Cei che all’Italian Pavilion ha presentato le sue nuove produzioni tra doc e docuserie su giovani, adolescenza, santità e simbologia del sacro. Presenti l’Ad Massimo Porfiri e il direttore Vincenzo Morgante. Il punto dalla Mostra

Venezia81, penultimo giorno di Concorso. Svelato il quinto film italiano, “Iddu. L’ultimo padrino” del duo Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, che si confronta con la figura di Matteo Messina Denaro e il tessuto della mafia siciliana giocando tra realtà, cronaca e finzione. In gara il film “Stranger Eyes” del regista singaporiano Siew Hua Yeo e “April” della regista georgiana Dea Kulumbegashvili. Il punto dalla Mostra

Ottavo giorno di Concorso a Venezia81. Occhi puntati su “Joker: Folie à deux”, l’attesissimo ritorno del regista statunitense Todd Phillips, cinque anni dopo il Leone d’oro nel 2019 con lo spiazzante e innovativo “Joker”. Ancora, in cartellone il francese “The Quiet Son” (“Jouer avec le feu”) firmato dalle sorelle Delphine e Muriel Coulin. Infine, il quarto italiano in Concorso è “Diva Futura” di Giulia Louise Steigerwalt. Il punto dalla Mostra

Settimo giorno alla Mostra del Cinema. In gara il terzo italiano, Luca Guadagnino, che si presenta con il dramma “Queer”, adattamento dell’omonimo romanzo di William S. Burroughs, scrittore esponente della Beat generation. Sempre in Concorso troviamo “Harvest” della regista greca Athina Rachel Tsangari, un dramma storico di finzione ambientato sulla soglia della rivoluzione industriale. Il punto dalla Mostra