Chiesa nel mondo

John Henry Newman "patrono dell'ecumenismo"? A ventilare al Sir la possibilità è il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e successore del prossimo santo inglese - che verrà canonizzato il 13 ottobre da Papa Francesco - nella diaconia di San Giorgio al Velabro. Profonda la "sintonia" con alcuni aspetti del magistero di Bergoglio, sostiene il porporato, ad esempio per l'invito ad ascoltare il "fiuto" del "santo popolo di Dio". "Per Newman la phrònesis è una teologia", spiega Ravasi

Il giorno dopo l'attentato avvenuto ieri alla sinagoga di Halle, parla al Sir il vescovo Ulrych Neymeyr (Erfurt) responsabile per le relazioni con l'ebraismo per la Conferenza episcopale tedesca. Nelle sue parole la solidarietà con la comunità ebraica ma anche una riflessione su quanto avvenuto e su quanto ora sia opportuno fare

Da Baghdad il card. Sako osserva quanto sta avvenendo in Siria e chiede: "dove è finita la coscienza internazionale?". E guardando all'Iraq scosso dalle proteste di piazza aggiunge: "Ci chiediamo dove vanno i nostri Paesi con questo peso di morte, di violenza, carichi come sono di vittime, di feriti, di famiglie distrutte, senza più case, scuole e infrastrutture”. La visita di Papa Francesco in Iraq "sarebbe un grandioso gesto di pace anche per la vicina Siria”

Tutti attendevano mons. Carlos Quintero, al convegno di Pastorale sociale, svoltosi qualche giorno fa nella diocesi di Armenia, nel dipartimento colombiano del Quindío. Invece il vescovo si è fatto aspettare. Ha fatto irruzione un personaggio vestito di stracci, un senza dimora, provocando l’imbarazzo e addirittura il fastidio dei presenti. Qualcuno ha pure lasciato la sala. Il “barbone” si è seduto qua e là, un paio di volte è incespicato senza che nessuno lo aiutasse… Poi, a sorpresa, è salito sul palco dei relatori. E ha svelato la sua vera identità

Unica donna a partecipare alla Assemblea plenaria del Ccee. È una filosofa francese e si chiama Chantal Delsol. A lei è stata affidata la relazione in apertura dei lavori e la sua analisi sulla situazione della Chiesa in Europa è stata un vero e proprio scossone. Perdita di vitalità, calo dei preti e dei fedeli, incapacità di influire nei dibattiti sociali e politici. “La Chiesa si trova oggi a vivere come una minoranza che può essere attiva, intelligente, ma resta pur sempre una minoranza”. Il consiglio dato ai vescovi? “Essere testimoni. Non ci si può più permettere di parlare e poi fare il contrario nella vita. Le persone non vi crederanno mai così. La coerenza tra vita e parola è essenziale”

Il Papa ha aperto la prima Congregazione generale del Sinodo per l'Amazzonia con un discorso a braccio, durato circa 20 minuti. No al "pragmatismo", bisogna avvicinarsi al popolo amazzonico "in punta di piedi". "Che differenza c'è tra le piume sulla testa e il tricorno che usano alcuni ufficiali dei nostri dicasteri?". "Il Sinodo non è un Parlamento". La relazione introduttiva del card. Baldisseri e la relazione generale del card. Hummes

Sono tre i vescovi della Conferenza episcopale italiana che parteciperanno al Sinodo speciale sull’Amazzonia, voluto da Papa Francesco dal 6 al 27 ottobre. Sono mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone e presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo, mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente della Commissione Cei per i problemi sociali e mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti. Hanno tutti storie significative alle spalle, testimoni in vario modo delle ferite alla terra che attraversano anche il nostro Paese

Aprendo ufficialmente il Sinodo per l'Amazzonia, il Papa ha raccomandato ai 184 padri sinodali la virtù della prudenza, che "è la virtù del governo", e ha chiesto di abbandonare la logica del "si è sempre fatto così". No ai "nuovi colonialismi", al fuoco che distrugge la foresta amazzonica e a causa dell'avidità "divora popoli e culture"