Chiesa nel mondo

Percorrere la “via caritatis” assumendo lo sguardo del samaritano e sviluppando “l’arte del rammendo” delle relazioni. Curare la formazione di chi accompagna i fidanzati, essere capaci di offrire una “terapia della speranza” alle persone ferite dal fallimento del loro matrimonio. Queste, in estrema sintesi, le indicazioni offerte dal card. Gualtiero Bassetti che guida la delegazione della Chiesa italiana all’Incontro mondiale delle famiglie di Dublino

La Conferenza generale dell’Episcopato latinoamericano del 1968 verrà attualizzata, proprio a Medellín, attraverso il convegno “Medellín cinquant’anni: profezia, comunione, partecipazione”, promosso dal Celam (Consiglio episcopale latinoamericano), dall’arcidiocesi di Medellín, dalla Clar (il coordinamento latinoamericano dei religiosi e delle religiose) e dalla Caritas latinoamericana. Quella stagione, dunque, ha ancora qualcosa da dire. Non solo all’America Latina, ma a tutta la Chiesa. Ne è convinto il  teologo argentino Juan Carlos Scannone, gesuita, insegnante e amico di Papa Bergoglio

Il vescovo di Limerick racconta le prime impressioni dell’Incontro mondiale delle famiglie e l’attesa per l’arrivo in Irlanda del Papa. “C’è un clima di grande fermento. In fondo la stragrande maggioranza degli irlandesi non vede l’ora di vedere Francesco”.

“La famiglia non è una nozione ideologica remota, ma il luogo in cui la compassione, la gentilezza, la pazienza e il perdono vengono apprese, praticate e diffuse”.
Così mons. Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino, dando il benvenuto ai partecipanti all'Incontro mondiale delle famiglie.

Sconfiggere definitivamente la terribile piaga della pedofilia chiede oggi alla Chiesa di lottare contro ogni forma di “clericalismo”. Perché – spiega in questa intervista padre Hans Zollner - il clericalismo è una mentalità che mette il clero in una "classe superiore" e “una delle conseguenze di una mentalità da ‘élite speciale’ è l'idea secondo la quale ‘posso permettermi quello che voglio’, e questo ha portato ai crimini più scioccanti, alla (spesso) totale assenza di empatia con le vittime e del senso di responsabilità da parte di tanti rappresentanti della Chiesa locale”

Il grande protagonista della storia: il desiderio di felicità. Ruota intorno a questo "tormento" che da sempre accompagna l’uomo, la 39ma edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli (Rimini, 19-25 agosto) che ha per titolo “Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice”. Abbiamo chiesto alla presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Emilia Guarnieri, di illustrarci il Meeting 2018 e il messaggio che intende lanciare: “Ripartire da un uomo felice. Ripartire da un uomo, da ogni uomo, per ristabilire legami, per ritrovare la fiducia”.

Papa Francesco scrive una Lettera al Popolo di Dio, soffermandosi sulle conseguenze causate dagli “abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi da un numero notevole di chierici e persone consacrate”. Il Santo Padre esprime solidarietà e invoca “tolleranza zero”, sottolineando che “le ferite non spariscono mai e ci obbligano a condannare con forza queste atrocità, come pure a concentrare gli sforzi per sradicare questa cultura di morte”.
Ecco il testo integrale.

Nei quasi 27 anni di Pontificato compirà 104 internazionali e 146 visite pastorali in Italia, tanto da essere chiamato dai giornalisti il globetrotter di Dio

Attese famiglie da 116 Paesi del mondo, 6mila ragazzi under 18 (il numero più alto nella storia degli Incontri mondiali delle famiglie finora) e 7mila volontari. Ancora, 85mila biglietti prenotati per il Festival con Papa Francesco al Croke Park Stadium: 500mila le prenotazioni per la messa finale al Phoenix Park celebrata da lui. E non finisce qui. 37mila iscrizioni ai tre giorni di congresso (22, 23 e 24 agosto) per un totale di 65 workshops, dove parleranno 200 relatori, di cui la maggior parte donne laiche, ma anche tante coppie

50mila giovani di tutta Italia a Roma per Papa Francesco. Un lungo intreccio di strade e pellegrinaggi che si è chiuso con il grido dei giovani "Siamo qui". Il card. Bassetti, presidente della Cei, racconta questo incontro di preghiera, festa e testimonianza: "La Chiesa non può stare in panchina con i giovani. Deve essere al loro fianco per indicare la direzione. Deve accompagnarli a guardare verso l’alto, come solo le aquile sanno fare. La Chiesa deve aiutarli perché guardino in alto. Non possiamo venire meno a questa missione, non possiamo limitarci ai soli bisogni materiali dei giovani che pure sono da tenere presenti”