Chiesa nel mondo

Una "Magna Charta" della pastorale giovanile, esortata a cambiare - insieme alla Chiesa - partendo dalle critiche dei giovani, per diventare, da ora in poi, "pastorale giovanile popolare". È "Christus vivit", l'esortazione apostolica di Papa Francesco rivolta ai giovani e a tutto il popolo di Dio a conclusione del Sinodo sui giovani di ottobre. "La gioventù non esiste, esistono i giovani", il punto di partenza per affrontare questioni come gli abusi, le migrazioni, la sessualità, la questione femminile, i pericoli della Rete, la famiglia, il lavoro

"Sinodalità". È la parola-chiave dell'introduzione del card. Bassetti ai lavori del Cep. “Ne abbiamo bisogno per essere davvero popolo di Dio e per restare un punto di riferimento morale e sociale per il nostro Paese”, in una “società slabbrata come la nostra”, afferma il cardinale a proposito della sinodalità "come metodo di vita e di governo". Nel nostro Paese, sostiene il presidente della Cei, si avverte l'esigenza di una "sinodalità diffusa", per sviluppare una "coscienza ecclesiale" e rispondere alle sfide poste da questioni come la famiglia - sulla quale "paghiamo un ritardo tanto incredibile quanto ingiusto" - i giovani, il lavoro, la pedofilia, la pace nel Mediterraneo

Quattro discorsi, un appello a quattro mani firmato a sorpresa per Gerusalemme, la "prima volta" di un Papa in un istituto di formazione musulmana. Sono questi i momenti salienti del viaggio apostolico di Francesco in Marocco, quasi "un secondo tempo" del viaggio negli Emirati Arabi Uniti di due mesi fa, a ottocento anni dall'incontro tra San Francesco e il Sultano. Al centro i temi del dialogo interreligioso, in particolare con i fratelli musulmani, e dei migranti. L'omaggio e l'incoraggiamento al piccolo gregge di cattolici, meno dell'1% della popolazione

Parla la direttrice del Centro di ricerca "Interfaith & Peacebuilding" che si trova all’interno della prestigiosa Rabita (Lega) El Mouhammadia degli Ulema: “L'incontro tra Sua Maestà il Re Mohamed VI e Sua Santità Papa Francesco sembra essere qualcosa di assolutamente naturale. È l’incontro tra due grandi leader religiosi che condividono molte cause comuni: sfida climatica, consolidamento della pace, sensibilità e attenzione per l'altro, questione migratoria e posizione contro derive estreme”

Il ricordo delle Benedettine del Monastero "Regina Pacis" di Saint-Oyen, in Valle d’Aosta, fondato nel 2002 in qualità di “priorato” Regina Pacis ed eretto a Monastero autonomo il 12 ottobre 2018

Presentata oggi a Roma, presso la Radio Vaticana, la 13ma Clericus Cup, mondiale pontificio di calcio che prende il via sabato 30 marzo. Slogan: “Giocare per credere”. Novità assoluta: gironi preliminari distinti per seminaristi e sacerdoti. Previsti un “cartellino azzurro” e uno speciale “terzo tempo” dedicato alla preghiera comune

Rachid Saadi (marocchino e musulmano) è docente di pedagogia interculturale e di islamologia. “La nostra speranza - dice - è che questa visita, soprattutto l'incontro con i responsabili dell'Istituto di formazione degli imam, dia il via ad una vera e propria dinamica di dialogo interreligioso. Si vedono già alcuni segnali precursori”. Tra questi, il professore indica il progetto d’inserire un corso sulla conoscenza del cristianesimo ‘così come è pensato e vissuto dai cristiani” nel percorso di formazione degli imam

Parla suor Maria Concetta Esu, 85 anni, da quasi 60 anni missionaria in Africa, dove da ostetrica ha fatto nascere 33.777 bambini. Oggi il Papa, al termine dell'udienza generale, le ha consegnato un'onorificenza: una pergamena e una medaglia del pontificato. Con questo gesto, senza precedenti, Bergoglio l'ha indicata come modello per tutti i missionari e le missionarie del mondo, che per il mondo non fanno notizia. Ma suor Maria Concetta si schernisce e dice al Sir: "Non ho fatto niente più degli altri".

Il Papa atteso anche dai musulmani del Marocco. Abderrahim Cheikhi, presidente del Movimento “Unità e Riforma”: “Diamo anche noi il benvenuto a Francesco. Stiamo assistendo a un aumento dei discorsi di odio che spesso si trasformano in pericolosi atti di violenza. Credo che il Papa e, in generale, gli uomini saggi cristiani e musulmani possono lanciare un messaggio e rafforzare con il dialogo i legami di amicizia tra le religioni. Abbiamo bisogno di questo dialogo per ridurre le tensioni che esistono”