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La presidente della Commissione ha pronunciato oggi, dalla capitale estone, un duro intervento sull'aggressione russa contro l'Ucraina. Un anno di guerra stanno rivelando - a suo dire - tutti gli errori dello Zar. Ma rimane la tragedia di un conflitto sanguinoso. "L'Unione resterà accanto al popolo ucraino". Promessi aiuti economici e altre armi. A Kiev parla di Zelensky. Nota congiunta dei 27 leader Ue. Mancano, però, parole di pace...

A un anno dalla guerra in Ucraina, l'Unicef ha raggiunto oltre 100 mila rifugiati ucraini in Italia: oltre 15 mila con interventi diretti di protezione, prevenzione e risposta alla violenza di genere, supporto psicosociale e ai percorsi di formazione e inclusione, oltre 95 mila con informative online. Sempre dall'inizio dell'emergenza a oggi l'Italia ha ospitato oltre 173 mila rifugiati

L'occasione è stata quella del tragico anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina, ma durante la Marcia straordinaria per la pace, nella notte tra il 23 e 24 febbraio, sono stati ricordati anche tutti gli altri conflitti in atto e tutte le vittime. Ucraina, Siria, Yemen, Libia, Palestina, Myanmar, Afghanistan, Iraq, sono solo alcuni dei Paesi dove la violenza è all'ordine del giorno

Le anticipazioni della ricerca Idos, che sarà presentata il 28 febbraio a Roma. Protagoniste dell’immigrazione dall’estero, ancora oggi maggioritarie tra i residenti stranieri, attive nell’associazionismo e nella partecipazione sociale, fondamentali al welfare del Paese, le donne straniere sono ancora gravemente penalizzate nel lavoro e nella società

I dati Inapp. Ben 11,7 milioni di italiani non si sono mai iscritti alla scuola secondaria superiore. Oggi il 41% della popolazione tra 18 e 74 anni ha al massimo la licenza media (17,7 milioni di persone), i diplomati sono la maggioranza: 42%, pari a 17,9 milioni di persone. La porzione di popolazione con titolo di studio più elevato è composta da 6,1 milioni di laureati (14%) e 1,3 milioni di persone con master e dottorati di ricerca (3%)

L'Associazione nazionale vittime civili di guerra, in occasione del 24 febbraio (giorno in cui, un anno fa, ha avuto inizio il conflitto russo ucraino), diffonde un bilancio delle sofferenze della popolazione civile. Dal 24 febbraio al 2022 al 15 febbraio 2023 le vittime civili della guerra in Ucraina sono state circa 21.293. Le armi esplosive sono responsabile del 90% delle vittime civili

La decisione di sospendere gli account di TikTok dagli smartphone della Commissione europea, anche quelli utilizzati dal suo staff, “è stata presa per aumentare la cybersicurezza dell’Esecutivo europeo e per tutelare la Commissione Ue contro minacce e azioni di cybersecurity che forse potrebbero essere sfruttate per attacchi informatici all’ambiente istituzionale della Commissione”.

Attivisti, medici e infermieri, giovani donne, sportivi. E’ “il popolo” afghano giunto questa mattina a Roma Fiumicino dal Pakistan grazie al programma dei Corridoi Umanitari realizzati da Caritas Italiana (per conto della Conferenza Episcopale Italiana), FcEI (Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia), Tavola valdese e Comunità di Sant’Egidio. “Nessuno di loro avrebbe mai voluto lasciare il Paese se solo ci fosse stata la possibilità di rimanere”, racconta Daniele Albanese di Caritas Italiana. “C’è molta rassegnazione purtroppo rispetto a quello che sta ancora succedendo lì. C’è la speranza ma al momento la situazione è talmente degenerata che è impossibile per nessuno di loro pensare di poter fare rientro in patria”.

“Condividiamo la sofferenza e supereremo le difficoltà insieme. Forniremo il massimo supporto alle persone nelle aree colpite” così il ministro degli Esteri giapponese Yoshimasa Hayashi aveva espresso in una conferenza stampa del 10 febbraio la solidarietà e l’impegno del Giappone verso il popolo turco e siriano annunciando pochi giorni dopo, il 16 febbraio, lo stanziamento di 3613 miliardi di yen (circa 27 milioni di dollari) in "assistenza umanitaria d’emergenza". Governo, enti ed associazioni nipponiche da subito mobilitati: hanno inviato nelle aree devastate aiuti e squadre di soccorso alla prima delle quali, partita già il 6 febbraio, se ne sono aggiunte nei giorni successivi altre composte da team dei Vigili del fuoco del dipartimento di Polizia e della Guardia costiera.

I dati di OpenPolis, secondo cui il sovraffollamento incide sia sull’incolumità dei detenuti stessi che sul lavoro effettuato dal personale delle strutture detentive. I Paesi in cui il rapporto tra detenuti e posti disponibili è maggiore sono Cipro (145,67 detenuti ogni 100 posti), Romania (123,47) e Francia (114,32). Sono 7 gli stati in cui è maggiore il numero di carcerati rispetto allo spazio disponibile. Tra questi figura l’Italia (106,49)