Chi è vittima di questi odiosi atti può arrivare anche al suicidio, come ha raccontato Natascia in un video. All’evento a Milano hanno partecipato giovani ed esperti
Fatti
Sono molti i fattori a determinare queste scelte “incaute” o “sbagliate”.
Pressoché tutti gli attori della filiera pare si trovino d’accordo sugli strumenti da adoperare per uscire dalle difficoltà.
Si vota domenica 12 febbraio dalle 7 alle 23 e il lunedì successivo dalle 7 alle 15. Nel 2018, con i seggi aperti solo di domenica, in Lombardia aveva votato il 73,10% su 7.882.634 aventi diritto, nel Lazio il 66,36% su 4.786.096
“Qui è tutto distrutto, almeno il 60% del vasto territorio della nostra comunità, 730 kmq prevalentemente rurali. Ho visto con i mei occhi 80 case bruciate, ma sono sicuramente molte di più. Centinaia di famiglie che hanno perso tutto. A fuoco anche quattro cappelle, le chiese punto di riferimento la vasta parrocchia, in una si è perfino fuso il cemento”. È un vero inferno, quello che descrive al Sir padre Ricardo Valencia, parroco dell’Immacolata Concezione, che coincide con l’ampio territorio comunale, nella regione del Biobío e nell’arcidiocesi di Concepción.
A 5 giorni dal sisma che ha colpito Turchia e Siria, resta grave la situazione ad Aleppo dove gli aiuti arrivano con difficoltà e si registrano episodi di sciacallaggio e di furti. Oggi nella città siriana arriva una delegazione dell'Oms. La testimonianza di padre Bahjat: "oggi la Chiesa celebra la Giornata del malato. Preghiamo per tutti i colpiti da questa tragedia"
Condannato a 26 anni per essere un “traditore della patria”, senza un processo (che avrebbe dovuto svolgersi mercoledì prossimo).
“La storia ci ha insegnato che la differenza è ricchezza, non una malapianta da estirpare. Che i muri e i reticolati generano diffidenza, paura, conflitti. Che il nazionalismo esasperato, fondato sulla repressione delle minoranze, sulle pretese di superiorità o di omogeneità etnica di lingua e cultura, produce inevitabilmente una spirale di violenza e di guerra. Che le ideologie basate sulla negazione dei diritti individuali, in nome della superiorità dello Stato o di un partito, lungi dal risolvere le controversie, opprimono i cittadini e sfociano in gravissime tragedie. Che la prepotenza e l’uso della forza non producono mai pace e benessere, ma generano violenza e gravi ingiustizie”.
Secondo l'organizzazione, "mentre il bilancio delle vittime continua a salire in Turchia e in Siria, le speranze di trovare altri superstiti si affievoliscono e si profila una seconda catastrofe umanitaria"
I dati dell’indagine Inapp Plus. Nella maggior parte dei casi (51,2%) gli straordinari sono motivati dai carichi di lavoro eccessivi o carenza di personale, nel 18,4% per guadagnare di più. C’è poi un 8,1% che dichiara di non potersi rifiutare. Quanto agli orari, 3,2 milioni di dipendenti (18,6%) lavora sia di notte che nei festivi, il 9,1 anche il sabato e i festivi mentre il 19,3% anche la notte
Caso Cospito, la Conferenza dei Garanti delle persone detenute prende posizione con un documento ad hoc. Garantire adeguata assistenza sanitaria, ma no all’alimentazione forzata. Sul 41bis a Cospito deciderà la Cassazione, ma viene auspicata un’indagine parlamentare
Il Consiglio europeo, riunito a Bruxelles, promette ulteriore sostegno all'Ucraina: finanziamenti e armi. I Ventisette richiamano il piano in dieci punti per porre fine al conflitto e invocano un vertice diplomatico. Tra i leader europei serpeggiano malumori e divisioni: la guerra, la crisi economica ed energetica, le migrazioni si frappongono al processo di integrazione. Piena solidarietà e aiuti a Turchia e Siria
A un mese dalla scadenza dello stato d’emergenza Ucraina, ad oggi fissato al 3 marzo 2023, i Comuni sono ancora in attesa di conoscere le sorti degli oltre 4 mila posti SAI finanziati per l’accoglienza di famiglie ucraine e scaduti a fine dell’anno scorso. Biffoni (Anci): “Siamo di fronte ad una situazione che è al limite del surreale. Comuni lasciati in una terra di mezzo”
Sei camion carichi di aiuti umanitari avrebbero passato il punto di confine nord-occidentale di Bab al-Hawa, unico valico di frontiera autorizzato per l'accesso umanitario in Siria dalla Turchia dalle Nazioni Unite. In Siria a oggi il terremoto avrebbe provocato almeno 3.100 vittime. Secondo quanto affermato dal presidente turco Erdogan, invece, le persone che hanno perso la vita in Turchia sarebbero 14 mila
“Il destino dell’Europa non è mai dipeso dai politici, ma da ognuno di noi, ognuno di noi conta, ognuno di noi fa la propria parte, ognuno di noi può avere un impatto sulla vittoria comune”.