Rocchette e Fosse di Enego. San Giuseppe un santo vicino alla quotidianità

Sia la parrocchia di Rocchette, nell’up di Piovene, che quella di Fosse di Enego, sono legate a san Giuseppe nella sua veste di lavoratore. 

Rocchette e Fosse di Enego. San Giuseppe un santo vicino alla quotidianità

La parrocchia dedicata a san Giuseppe a Rocchette, nell’up di Piovene, non ha particolari tradizioni per il santo patrono che viene ricordato nella sua veste di lavoratore, perché storicamente era legata alla ormai passata realtà operaia della Lanerossi e la festa patronale era (ed è) di conseguenza in maggio.

Alla figura di san Giuseppe lavoratore è legata anche la comunità di Fosse di Enego: «Per il 19 marzo – racconta don Federico Meneghel, il parroco – non abbiamo nulla in programma, rimandiamo al 1° maggio, per festeggiare insieme alle associazioni del territorio. In quell’occasione verranno premiati gli studenti che si sono distinti durante l’anno e alcune persone del paese».

«La lettera del papa – evidenzia don Romeo Presa, parroco dell’up di Piovene – è una bella riscoperta di una figura centrale nell’opera della salvezza. Una figura più vicina alla nostra umanità, a quella dell’uomo che si lascia guidare e si fida. Ed è quello che tutti siamo chiamati a fare: lasciarci guidare al di là di sogni e aspettative. Questo non significa però essere passivi». Venerdì 19 la parrocchia di Rocchette celebra una messa alle ore 20 e distribuisce una copia della lettera apostolica Patris corde.

«Nella chiesa di Santo Stefano a Piovene – racconta il parroco – c’è un altare dedicato a san Giuseppe come patrono dei moribondi. Dalla soffitta della canonica poi abbiamo recuperato una bella statua lignea, ripulita e collocata sull’altare dedicato al santo fino all’8 dicembre. Un’attenzione, quella voluta dal papa, che ci stimola a riprendere in mano una figura, un riferimento terreno e umano, una persona che vive in seconda linea, un protagonismo quindi conosciuto solo dal Signore ma non per questo meno importante. Ci aiuta a capire che il Signore opera attraverso le nostre paure e fragilità. Giuseppe non ha avuto rivelazioni, se non in sogno, è quindi vicino alla nostra quotidianità. Questi gli aspetti che mi piace mettere in luce del nostro patrono».

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