Presepi, a Monteortone due mostre per ammirare la creatività degli artisti locali

A Monteortone doppia mostra sui presepi, una nella grotta di don Bosco e una nei locali del vecchio ospedale, alla riscoperta delle nostre tradizioni e della storia della cristianità. Aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 18.

Presepi, a Monteortone due mostre per ammirare la creatività degli artisti locali

Doppia esposizione di presepi dai salesiani di Monteortone: oltre alla mostra permanente allestita nella cosiddetta grotta di don Bosco, il rifugio antiaereo, quest'anno nei locali del vecchio ospedale della casa di accoglienza viene ospitata anche un'esposizione di presepi di artisti locali.
Tante le rappresentazioni, alcune tradizionali, altri invece più creative e insolite: c'è, ad esempio, un presepe creato all'interno di una chitarra che, tramite un meccanismo particolare, trasmette musica in continuazione; c'è l'acqua che scorre grazie a congegni specifici; in un altro un gioco di luci riflette stelle e cuori.
Curata da don Antonio Dal Santo, in collaborazione con l'Unsi Euganea, la mostra riprende una tradizione già sperimentata l'anno scorso, anche se in forma ridotta perché nel 2015 una parte dei presepi era esposta ad Abano Terme, a villa Bassi.

«La tematica dell'esposizione – spiega Giovanni Amato, dell'associazione Unsi Euganea e curatore della mostra insieme a don Dal Santo – è una sola: la spiritualità. Gli artisti hanno tenuto conto di questo e del significato che ha il Natale. Ne emergono riflessioni diverse: c'è chi si ispira al “non vogliamo più la guerra”, chi ad aspetti più tradizionali. Un artista si è rifatto alla prima versione del canto Tu scendi dalle stelle di sant'Alfonso de' Liguori. C'è un presepe piccolissimo fatto dentro un guscio di noce, uno ambientato in un vecchio casone veneto».

Venticinque espositori, alcuni dei quali hanno realizzato più di un'opera, provenienti dalla provincia di Padova: ci sono artisti di Cadoneghe, di Abano Terme, Torreglia, Piazzola sul Brenta, Piove di Sacco.
«La mostra – conclude Giovanni Amato – racchiude un significato in più, oltre a quelli legati alle diverse rappresentazioni della nascita di Gesù: dopo la classica accensione di tutte luminarie, per le strade e nelle case, che solitamente avviene l'8 dicembre, con il 7 gennaio tutto si spegne. Se invece ci fosse un ritorno al presepe, al credere nel presepe, avremmo l'opportunità di riprendere e soprattutto ricordare una storia, quella della cristianità, che non si esaurisce come le luminarie. Lo scopo del fare il presepe, e proporre quindi anche una mostra, è ricordare la tradizione, la nostra tradizione, e dare modo agli artisti, ma anche alle famiglie, ai giovani, ai bambini di costruire qualcosa insieme e nel contempo di parlare, condividere, riflettere sul Natale e sui temi della fratellanza e della povertà».

Accanto alla mostra è stato allestito anche un mercatino di oggetti lavorati a mano: il ricavato va a favore dei padri salesiani missionari.
La mostra di presepi, presso la casa di accoglienza dei Salesiani a Monteortone, e quella permanente nella grotta di don Bosco sono ad ingresso libero, visitabili dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, nei giorni feriali solo al pomeriggio.

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