Chiesa nel mondo

Sarebbe bello che pastori e laici, insieme, senza delegarsi reciprocamente le responsabilità, sappiano “vedere” le persone sole, renderle protagoniste, metterle al centro virtuoso della vita comunitaria.

A coloro che non hanno una famiglia naturale bisogna aprire ancor più le porte della grande famiglia che è la Chiesa, la quale si concretizza a sua volta nella famiglia diocesana e parrocchiale, nelle comunità ecclesiali di base o nei movimenti apostolici. Nessuno è privo della famiglia in questo mondo: la Chiesa è casa e famiglia per tutti, specialmente per quanti sono «affaticati e oppressi» (cfr. Mt 11,28).

Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio, n.85, 22 novembre 1981

“Considerate che esercitando il ministero della sacra dottrina sarete partecipi della missione di Cristo, l’unico maestro. Sarete come lui pastori, questo è quello che vuole di voi. Pastori. Pastori del santo popolo fedele di Dio. Pastori che vanno con il popolo di Dio: a volte davanti al gregge, a volte in mezzo o dietro, ma sempre lì, con il popolo di Dio”. 

“Rivolgo un caloroso saluto a tutti i partecipanti alla XVII Assemblea nazionale dell’Azione cattolica italiana, dal titolo ‘Ho un popolo numeroso in questa città’, quale significativo momento di incontro dei componenti della vostra realtà associativa che, accanto alla propria finalità religiosa, è costantemente protesa alla affermazione di principi di solidarietà e di dignità della persona”.

Il lupo sa bene che il bel Pastore ha il potere di dare la sua vita e di riprenderla di nuovo, nessuno può toglierla e questo vale anche per tutte quelle pecore che lo riconoscono come guida e si affidano a lui. Alle pecore è chiesto solo di riconoscere la sua voce; di corrispondere alle sue cure; di seguire le sue indicazioni. Anche noi, se sapremo metterci dietro a lui, ascoltando la sua voce e seguendo le sue orme, saremo condotti un giorno ai pascoli sereni della vita che non ha fine

“Il Vangelo ci dona la consolazione del pensare che i figli e le figlie del popolo armeno, vittime del tentativo di sterminio di 106 anni fa, sono amici di Dio configurati all’esistenza stessa di Gesù. La vita dei nostri fratelli e sorelle è stata come quella di Gesù, chicco di grano caduto in terra che morendo ha dato vita al mondo intero salvandolo”. 

L'associazione laicale si ritrova in Assemblea dal 25 aprile al 2 maggio. 800 delegati, connessi online, per 270mila soci. “Ho un popolo numeroso in questa città” il tema al centro dei lavori. Il 30 aprile incontro con Papa Francesco. Il presidente nazionale, Matteo Truffelli, fa il punto sull'Ac, che descrive come vitale e radicata nelle comunità parrocchiali e diocesane. Quindi, senza tacere limite o fatiche, ne delinea possibili percorsi che guardano al futuro. "Più volte - confida al Sir - ho detto agli amici dell’associazione che il nostro compito, in questa stagione, è quello di contribuire a edificare la Chiesa dell’Evangelii gaudium"

Un coordinamento tra le diocesi che hanno nei loro territori Siti di interesse nazionale o regionale, individuati dal ministero della Transizione ecologica, un osservatorio con esperti per comprendere meglio le problematiche legate all'inquinamento ambientale e un "sussidio" per una "traduzione catechistica" della Laudato si': sono alcune proposte lanciate dal vescovo di Acerra dopo il convegno “Custodire le nostre terre. Salute, ambiente, lavoro”

Il richiamo che papa Francesco ha fatto nella catechesi sulla preghiera che ha tenuto mercoledì 14 aprile è una forte provocazione per chi vive la vita monastica. Il Papa ha ricordato a tutti con insistenza che “la lampada della vera fede della Chiesa sarà sempre accesa sulla terra finché ci sarà l’olio della preghiera”. Chi vive la vocazione monastica non può non porsi per primo la domanda se veramente la sua consacrazione alla comunione con Dio e i fratelli, all’intercessione, all’adorazione, alla meditazione della Parola è quest’olio che nascostamente si lascia ardere per alimentare la fiamma della fede della Chiesa, quella fede che per molti cristiani si compie in un reale martirio, ma che è necessaria alla fedeltà quotidiana di ogni stato di vita e vocazione