Chiesa nel mondo

Come in tutti i racconti evangelici della istituzione eucaristica anche qui si fa riferimento al pane che viene "spezzato", perché tutti partecipino allo stesso pane e riconoscano la presenza di colui che è venuto per dare la sua vita in riscatto per molti. “Di questo voi siete testimoni”

Una nuova Pietra d’inciampo arricchisce la memoria di Milano. Sul selciato di via Villoresi 24 si ricorda Carlo Bianchi, presidente della Fuci milanese, socio dell’Azione cattolica, membro dell’Organizzazione soccorso collocamento assistenza ricercati (Oscar) e cofondatore con Teresio Olivelli del giornale Il Ribelle, ucciso a Fossoli il 12 luglio 1944.

Per ben due volte il virus ha intaccato il suo fisico, ma non ha certo minato la sua indole e, soprattutto, il suo ministero sacerdotale dedicato, in questo tempo di pandemia, agli ammalati di Covid-19. Don Juan Carlo Muñoz Caceres è parroco a Santa Madre di Dio, nella diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia e cappellano presso il nosocomio del capoluogo e il Covid Hospital di Civitanova Marche. Da ottobre 2020 si divide tra le due strutture sanitarie con una missione intrisa di “positività”: portare loro il conforto necessario nel momento della prova e della sofferenza. Al Sir racconta il suo incontro con il virus e la sua attività in ospedale.

Visita questa mattina al cantiere della cattedrale di Notre-Dame del Presidente della Repubblica francese. Ad accompagnarlo c’erano anche l’arcivescovo di Parigi, mons. Michel Aupetit e il rettore della cattedrale mons. Patrick Chauvet. “Il Presidente ha ringraziato l’insieme dei lavoratori che sono impegnati nella ricostruzione e restauro” racconta al Sir mons. Chauvet. “Si è detto molto impressionato dallo stato avanzato dei lavori. Abbiamo parlato anche delle prospettive future: restano ancora tre anni per portare a compimento l’insieme dei lavori”. “La speranza”, è il messaggio che la cattedrale vuole dare oggi ad un’Europa in preda all’epidemia. “È giusto cercare tutti i mezzi per fermare la diffusione del virus”. Ma per vincere veramente questa battaglia, occorre non perdere la speranza”.

“Siamo nella stessa barca e dobbiamo remare insieme nella tempesta di questo tempo”. È l’augurio che mons. Spreafico, presidente della commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo, rivolge quest’anno ai musulmani in Italia che da oggi fino al 12 maggio stanno vivendo il mese benedetto del Ramadan. “In modo quasi paradossale, la distanza a cui siamo tenuti, ci ha fatto riscoprire il bisogno della comunità, di essere insieme per rivolgerci all’Onnipotente, ed anche di venire incontro alle numerose richieste di aiuto e sostengo materiale e spirituale”

Max Zipperle è il più giovane sagrestano della diocesi di Bolzano-Bressanone. Svolge il suo servizio due volte la settimana, il mercoledì e il sabato sera, alternandosi con gli altri quattro sagrestani della parrocchia. L’estate scorsa è entrato ufficialmente a far parte dell’associazione diocesana dei sagrestani. Il suo ingresso “ufficiale” in sagrestia lo ha fatto nel 2016, a 8 anni. Il giorno dopo la sua Prima Comunione, è entrato a far parte dei chierichetti della parrocchia. Chierichetto Max lo è ancora oggi e fa parte del direttivo del nutrito gruppo che conta attualmente una settantina di ragazzi. Frequenta la terza media e conta di andare all’università e specializzarsi in filosofia, storia dell’arte e della Chiesa. Il suo sogno nel cassetto? Incontrare e conoscere Papa Francesco