Chiesa nel mondo

Nel 75° anniversario del bombardamento atomico su Hiroshima e Nagasaki, risuonano ancora le parole sulla necessità della messa al bando delle armi nucleari, pronunciate da Papa Francesco in quello che finora è il suo ultimo viaggio internazionale. Parole storiche, che richiamano molti suoi pronunciamenti a favore del disarmo e della cultura della pace

Dal 6 al 15 agosto i cattolici di tutto il Giappone saranno uniti nella preghiera per la pace, in memoria del 75° anniversario del lancio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki che ricorre rispettivamente il 6 e il 9 agosto. Ancora oggi – racconta l’arcivescovo di Nagasaki, mons. Joseph Mitsuaki Takami, presidente della Conferenza episcopale giapponese - il Giappone fa i conti con gli effetti delle radiazioni ma “il danno più grave di quella tragedia non sono né la distruzione di due intere città, né le malattie e le disabilità. È la perdita di fiducia nell'umanità dopo aver sperimentato la cattiveria dell’animo umano”  

Il Papa ha concluso l'udienza di oggi con la preghiera e l'appello per il Libano, dopo la tragica esplosione di ieri a Beirut. Riprendendo le udienze dopo la consueta pausa estiva, Francesco ha fatto riferimento alla pandemia ancora in corso e ha trattato il tema della guarigione

Oggi, 4 agosto, si fa memoria di uno dei pochissimi parroci canonizzati dalla Chiesa cattolica: san Giovanni Maria Vianney, il Curato d’Ars. "C’è un aspetto della sua vita che in particolare mi colpisce, mi provoca e mi attrae: la sua perenne mancanza di riposo", scrive in una nota per il Sir don Alessandro Di Medio, che osserva: "Sicuramente il riposo, il sonno e la distensione sono importanti per un sacerdote, per focalizzarsi e adempiere bene ai propri impegni (altrimenti il diavolo non avrebbe provato a rubarglielo il sonno, al Curato d’Ars); se però un prete vuole essere incisivo e davvero fecondo, credo che debba archiviare definitivamente l’idea di difendere la propria routine, il proprio equilibrio, i propri riposini, o arriverà inevitabilmente il giorno in cui sarà tentato di difendere tutto questo anche dalla gente per la quale aveva accettato di dare la vita".

“Un autentico profeta-guardiano”, interessato solo a cercare la conversione e la salvezza dei peccatori, ingaggiando per questo una lotta senza sosta contro il Maligno e diventando così “la voce risonante di Dio”, in una vita vissuta “in totale fedeltà e coerenza” fino alla fine dei suoi giorni.

“Storico giorno, per Genova, per la Liguria e per l’Italia intera”, ieri, lunedì 3 agosto, “per l’inaugurazione del Ponte ‘Genova- San Giorgio’ al termine di soli 15 mesi di lavoro”. Lo sottolinea una nota dell’arcidiocesi di Genova, che evidenzia come “la presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’evento abbia significato il plauso dell’intero Paese per quanto è stato compiuto”.

È bello vedere come ancora dopo cinquecento anni le scoperte spirituali di un basco testa calda innamorato di Cristo, di uno “spagnoletto piccolo e con gli occhi allegri”, come lo definirà un coevo, possano turbare e sconvolgere giovani vite portandole al bene, anzi, al “di più”, con l’impeto sovversivo e inaspettato di una palla di cannone

Il settimanale della diocesi cattolica di Hong Kong “Examiner” apre con la notizia dell’attacco informatico ai computer della Holy See Study Mission e della diocesi. Sul sito, mons. Javier Herrera Corona, capo della Missione di studio della Santa Sede di Hong Kong, spiega che la sua istituzione ha vissuto una lunga storia di attacchi informatici, tra cui truffe ed e-mail fraudolente, ma dice anche di non avere prove di un “attacco specifico”, come asserito da Recorded Future. E sull'impatto che le accuse di hackeraggio potrebbero avere sul possibile rinnovo dell'accordo del Vaticano con Pechino, mons. Herrera fa notare che la Santa Sede “non discute informazioni relative ai negoziati attraverso canali elettronici”, facendo quindi capire che “il danno causato da qualsiasi violazione sarebbe limitato”

Dall'inizio del pontificato, Papa Francesco ha fatto della lotta alla tratta, "la schiavitù più estesa di questo ventunesimo secolo", uno dei temi ricorrenti del suo magistero. Nel giorno in cui l'Onu celebra la Giornata mondiale contro la tratta di persone, ecco una sintesi dell'attenzione di Bergoglio a questo "crimine contro l'umanità", che miete nel mondo 40 milioni di vittime. E la crisi del Covid-19, purtroppo, non fa che aggravare la situazione

“Fare memoria è doloroso. Sentiamo l’assenza, atroce anche a distanza di anni, delle vittime e ci siamo confrontati con la inquietante capacità dell’uomo di compiere il male e con la sua vulnerabilità nel subirlo. Meditiamo come l’uomo può distruggere la vita e anche se stesso, Caino che come Giuda è sempre nostro fratello. Davanti alle tragiche conseguenze di ogni strage, che distruggono la fragilissima meraviglia che è sempre ogni persona, la domanda è: dove sei uomo, cosa hai fatto della tua umanità? Com’è possibile? Chi ascolta la voce di Dio trova se stesso e suo fratello”.