Chiesa nel mondo

Il Pontefice nel suo messaggio per la Giornata di preghiera per la custodia del creato, che ricorre oggi, invita ad ascoltare "la voce della terra" e chiede una "giustizia riparativa": "Domanda di crescita e ciclo di produzione e consumi stanno estenuando l'ambiente, dalla pandemia la possibilità di sviluppare nuovi modi di vivere"

Padre Marko Rupnik, con il Centro Aletti, torna a Corviale, a Roma, per completare con l’Ultima Cena e la Pentecoste, il lavoro iniziato nella chiesa di San Paolo della Croce con la grande Crocifissione. Quello che più colpisce nelle pitture del teologo e artista gesuita, sono i colori, che vanno dal bianco al rosso, scelti da Rupnik perché rappresentano i colori più profondi della coscienza e dell’esistenza umana. I tratti dei suoi disegni richiamano alla semplicità stilistica del primo millennio dell’età cristiana, a sottolineare l’aspetto liturgico dell’arte sacra. Padre Rupnik spiega al Sir il pensiero dietro la realizzazione dell'opera d'arte

Sant'Agostino può aiutarci a vivere questo momento paradossale: usciti dal confinamento è finalmente il tempo di rientrare in noi stessi, di smettere la fuga e di tornare a casa! La sua esperienza di fede si fonda tutta su questo coraggioso passaggio dalla evasione al rientro, dal cercare fuori al ri-trovare dentro. La fuga da sé per lui è finita proprio nella consapevolezza di avere in Dio un inseguitore instancabile che lo chiama e lo precede, lo avverte e lo soccorre. Per riconoscere la Sua voce e ascoltarla servono, ancora oggi, coraggio, onestà, umiltà

Da 726 anni la Perdonanza Celestiniana testimonia valori di riconciliazione e di rinascita attraversando guerre, terremoti, incendi e adesso la pandemia Covid-19. Un evento che si rinnova il 28 e 29 agosto di ogni anno. Del significato e dell'attualità di questo rito ne parliamo con l’arcivescovo metropolita di L’Aquila, card. Giuseppe Petrocchi. Sarà il card. Matteo Zuppi, Arcivescovo Metropolita di Bologna ad aprire, questa sera, la Porta Santa della basilica di Collemaggio.

La Congregazione delle suore Domenicane di Santa Caterina da Siena raccontata da un libro di Rosaria Marchesi. L’accurato lavoro dell’autrice può essere letto sia come la narrazione del percorso della congregazione, ma anche come la vittoria della comunione contro la frammentazione e le lacerazioni, dietro le quali la Storia non è riuscita a celare il protagonismo talvolta inconsapevole dei fautori delle divisioni. La Congregazione delle suore Domenicane di Santa Caterina da Siena ha una storia fatta di altre storie, come in un sistema di scatole cinesi.

Nell’ultimo Angelus del suo breve pontificato, due giorni prima della morte, lascia questo messaggio in risposta a due episodi di violenza accaduti a Roma, e alla domanda: cosa fare per migliorare la società. Dice: “Ciascuno di noi cerchi di essere buono e di contagiare gli altri con una bontà tutta intrisa della mansuetudine e dell’amore insegnato da Cristo”

“Preoccupa e non appare accettabile, dal punto di vista razionale ed evangelico, quanto si prevede con l’ordinanza 33 del 22 agosto emanata dal presidente della Regione Sicilia, onorevole Nello Musumeci, con cui si semplifica la complessità dei problemi relativi al Covid individuando la loro soluzione nella chiusura ai migranti e rischiando uno scontro tra istituzioni, che solo può disorientare e accrescere un clima emotivo e superficiale”.