Chiesa nel mondo

"Non è cristiano" non riconoscere che "siamo fratelli". Nella catechesi dell'udienza generale di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI davanti a 7mila persone, il Papa ha parlato dell'ospitalità - tema della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani - e ha citato ancora una volta il dramma dei migranti: "Tante volte non li lasciano sbarcare nei porti. Sono trattati come numeri e come una minaccia da alcuni governanti". Alla fine, un appello a "pregare per la pace, per il dialogo e per la solidarietà tra le nazioni"

Papa Francesco sarà a Bari domenica 23 febbraio in occasione dell’incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo, frontiera di pace”, promosso dalla Conferenza episcopale italiana, al quale parteciperanno i vescovi cattolici di 20 Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum.

La Domenica della Parola di Dio ha fatto da filo conduttore all'introduzione del card. Bassetti al Consiglio permanente della Cei, in cui ha denunciato l'ignoranza della Bibbia e ha chiesto più sostegno alle famiglie. La guerra nel Mediterraneo è frutto di "nuove logiche coloniali". "Del magistero ecclesiale si accetta solo ciò che è in sintonia con il proprio stile di vita"

“Ci trattarono con gentilezza” è il tema scelto quest’anno per la Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani che si celebra dal 18 al 25 gennaio. Sono state le Chiese di Malta e Gozo a preparare il materiale a partire dal brano degli Atti degli Apostoli ambientato proprio a Malta e nel mare tempestoso che circonda l’isola. “Oggi – scrivono le Chiese maltesi – molte persone affrontano gli stessi pericoli nello stesso mare”. “Molte persone affrontano viaggi altrettanto pericolosi, per terra e per mare, per scampare a disastri naturali, guerre e povertà. Anche le loro vite sono in balia di forze immense e altamente indifferenti, non solo naturali ma anche politiche, economiche e umane”

“Con la scomparsa di Maria Vingiani la Chiesa perde un testimone appassionato del cammino ecumenico, del quale ella è stata tra i più coraggiosi e dinamici pionieri, con uno sguardo sempre rivolto al domani, con una straordinaria capacità profetica di leggere il presente per incoraggiare cristiani e cristiane a trovare sempre nuove strade per vivere insieme il dono della fede, senza abbandonare la propria tradizione confessionale”.

Non è un catechismo o un atelier teologico; non è solo Parola di Dio; non deve essere oggetto di letture spiritualistiche. È dialogo tra Dio e l’uomo perché Dio attende le nostre parole. È vita. È libro del popolo. E nella sua interpretazione, carne e Lògos devono intrecciarsi. A pochi giorni dalla Domenica della Parola di Dio istituita da Papa Francesco (26 gennaio), il presidente del Pontificio Consiglio della cultura traccia l’identikit della Bibbia, ne delinea lo stato di salute e invita a “scommettere sui nuovi linguaggi”

Si apre nel pomeriggio a Roma una due giorni di studio promossa dal Servizio nazionale della Cei per la tutela dei minori con i coordinatori dei Servizi regionali e i vescovi delegati regionali. A fare “il punto” del lavoro fino ad oggi realizzato e del percorso che le diocesi sono chiamate a fare, è il presidente del neo Servizio Cei, mons. Lorenzo Ghizzoni, che parla di “un cambio di mentalità fondamentale” e spiega: “Da ora in poi noi non possiamo più metterci dalla parte del l’istituzione, dell’immagine della Chiesa ma ci dobbiamo mettere dalla parte dei minori. Questo vuol dire anche – come abbiamo scritto nelle Linee guida – che ci assumiamo l’obbligo morale di denunciare tutti coloro che commettono questi tipi di reati e collaborare con l’autorità civile”

Si celebra il 16 gennaio la Giornata di approfondimento del dialogo tra ebrei e cristiani cattolici. Sono in programma nelle diocesi italiane incontri e tavole rotonde. Intervista a mons. Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo: “Vogliamo invitare le comunità a vivere e capire il mondo ebraico come una realtà di uomini e donne che sono in mezzo a noi e che vivono una lunga tradizione di fede che è all'origine della nostra fede cristiana. Gesù era ebreo a tutti gli effetti, come lo erano Maria, Giuseppe e gli apostoli. Siamo tutti – come disse Pio XI in tempi molto tragici – spiritualmente semiti”

Quella cristiana è la storia del riscatto da un sequestro: Satana sequestra l'uomo, Dio paga di persona per liberarlo. È una storia che si intreccia con l'autobiografia dell'autore, scandita da un'originale rilettura dei complementi di luogo imparati alla scuola elementare. Dal giardino dell'Eden alla gattabuia del Demonio, andata e ritorno, è l'indicazione dell'eterno viaggio della speranza.

Non chiedere mai ad un malato terminale: “Come stai?” e neppure dire “ti capisco” o “abbi pazienza”. Meglio: “Come posso aiutarti?” oppure: “Come è andata la notte?”. Queste persone non ci chiedono una risposta ma la condivisione di una verità e il loro dolore ha bisogno di spazio, di essere ascoltato e magari anche urlato. Se ne è parlato ieri a Roma nel corso della giornata di studio per assistenti spirituali e cappellani degli hospice, promossa dall’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei. Perché la formazione è fondamentale per curare con amore, competenza e professionalità anche la dimensione spirituale del malato