Chiesa nel mondo

“Una lettera d’amore”, al cui cuore “c’è l’amore di Papa Francesco per l’Amazzonia e i suoi numerosi popoli, il suo amore per il mondo e tutti i suoi popoli”. Così il card. Michael Czerny, sottosegretario della Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, ha definito l’esortazione apostolica post-sinodale di Papa Francesco, Querida Amazonia.

“Sarà l’apertura di una panoramica. Il Papa ha messo dei punti precisi. Ha detto: non fate lamentele perché è inutile stare a lamentarsi quando le cose non vanno bene. Non fate discorsi campati in aria. Fatemi delle proposte concrete che possono essere utili per risolvere i problemi dell’umanità perché veramente il Mediterraneo è il concentrato di tutti i problemi dell’umanità in quanto abbraccia Asia, Africa e Europa”. 

Il ruolo delle donne, l'esclusività del sacerdote nel celebrare l'Eucaristia, la maggiore partecipazione dei laici alla vita della comunità: sono alcuni temi dell'esortazione apostolica post-sinodale, "Querida Amazonia". Per il Papa, lo sfruttamento dell'Amazzonia è "un'ingiustizia e un crimine": "Non possiamo permettere che la globalizzazione diventi un nuovo colonialismo". "L'equilibrio planetario dipende anche dalla salute dell'Amazzonia"

Articolare risposte comporta anche una soggettività nuova da parte dei “cattolici, le loro associazioni e organizzazioni”, esplicitamente citati all’articolo 3. Interrogarsi sul perché di una sostanziale afasia, o di un rincantucciarsi solo su alcuni temi, può essere utile per invece aprire ad una nuova stagione, a nuove forme di una interlocuzione pubblica, aperta, dialogica e plurale, ma strutturata e organizzata, che tanto bene potrebbe fare. Per darsi una mossa e articolare risposte a troppe domande inevase che circolano nella nostra società

Dedicata alla seconda Beatitudine - "Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati" - l'udienza del Papa, pronunciata in Aula Paolo  VI davanti a 7mila persone. Prima dei saluti ai fedeli di lingua italiana,  due appelli a braccio: per la Siria e per la Cina. "Vorrei che tutti pregassimo per l'amata e martoriata Siria", il primo appello: "Tante famiglie, tanti bambini devono fuggire dalla guerra. La Siria sanguina da anni. Preghiamo per la Siria". "Anche una preghiera per i nostri fratelli cinesi, che soffrono per questa malattia così crudele", il secondo appello, riferito al Coronavirus che continua a mietere vittime: "Che trovino la strada della guarigione il più presto possibile"

E’ l’icona del Buon samaritano a percorrere in filigrana il messaggio del Papa per la Giornata mondiale del malato che ricorre l’11 febbraio. Per il direttore dell’Ufficio Cei, la ricorrenza è “un invito a tutti i cristiani a diventare missionari nei luoghi di sofferenza e di difficoltà per portarvi l’annuncio e la presenza di Gesù e della Chiesa”

Il vescovo racconta al Sir com'è nata la visita del Pontefice: alcune diocesi campane, afflitte dal dramma dell'inquinamento ambientale, da due anni stanno facendo un cammino comune che parte proprio dall'enciclica "Laudato si'". Il 18 aprile promuoveranno, con il sostegno della Cei, un incontro a cui sono invitati i vescovi delle 70 diocesi italiane che insistono nell'area dei cosiddetti Sin (Siti di interezze nazionale) ai fini di bonifiche. Per questo mons. Di Donna, in un'udienza concessa dal Santo Padre, gli ha chiesto un messaggio per l'occasione o, ancora meglio, se fosse voluto andare. "Voglio venire", la risposta immediata di Francesco, ma in un'altra data: il 24 maggio, quinto anniversario della "Laudato si'". Dal Papa "ci aspettiamo un grande incoraggiamento"

Intervista al card. Louis Raphael Sako, patriarca caldeo di Baghdad, che sarà a Bari all'incontro "Mediterraneo, frontiera di pace" organizzato dalla Cei. "A Bari - dice - parleremo delle sfide che attendono le nostre Chiese, su tutte quella del futuro dei cristiani" in Medio Oriente. L'importanza della nascita di uno "Stato laico", definita "soluzione alle crisi dei Paesi del Medio Oriente. Uno Stato laico significa la fine del settarismo"

Restrizioni ancora più severe per la celebrazione delle messe domenicali a causa del coronavirus ad Hong Kong. Da domenica scorsa, per evitare il più possibile assembramenti di persone in luoghi chiusi, la diocesi dell’ex colonia britannica ha deciso di concedere ai fedeli cattolici che hanno paura di contrarre il virus o che hanno anche un lieve malore, una dispensa dall’obbligo della messa domenicale e di dare la possibilità a tutti di partecipare alla messa via webcast.

“Le periferie esistenziali non sono luoghi astratti e lontani ma persone concrete. Oggi occorre avere il coraggio di fermarsi e guardare chi è oggetto di indifferenza e vittima della cultura dello scarto, cercando insieme le forme e i modi per rispondere con una carità ordinata. L’inclusione deve diventare sempre più azione concreta e sinodale per contrastare l’efficientismo anche attraverso la costruzione di sinergie tra esperienze in atto”.