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Circa 70 mila persone hanno sfilato per le strade di Milano: una marea colorata, tra cui anche un nutrito gruppo da Piove di Sacco e da Padova

Il consiglio di amministrazione della Fondazione Milano Cortina rassicura: nonostante l’impatto della crisi pandemica e il successivo aumento dei costi, il preventivo fatto in sede di candidatura nel 2019 viene confermato e ribadito.

Nemmeno due ore per esaurire tutti gli 82.705 posti disponibili per accogliere in Italia i lavoratori extracomunitari previsti dal cosiddetto Decreto flussi.

Nell'hotspot di Contrada Imbriacola a Lampedusa la situazione è molto critica. Oltre 1500 persone su una capienza di 400 posti letto, nonostante i continui trasferimenti via nave e aerei. Tra questi vi sono 70 bambini con i genitori e 300 adolescenti non accompagnati, come riferisce al Sir da Lampedusa Lisa Bjelogrlic, coordinatrice del progetto nazionale di frontiera di Save the children. I minori provengono prevalentemente da Costa d'Avorio, Guinea Conakry, Mali e Senegal e dalla Tunisia, alcuni dall'Africa orientale. La maggior parte sono partiti dalla Tunisia. Tra il 23 e il 27 marzo sono sbarcate in Italia 6.564 persone e il bel tempo fa prevedere che le partenze non si arresteranno.

È stato reso noto oggi in tutto il mondo il Rapporto 2022-2023 di Amnesty international, che offre in 575 pagine una panoramica globale, Paese per Paese, della situazione dei diritti umani nel mondo: in 87 Stati (56%) ci sono state proteste di massa per l'aumento dei prezzi e i tagli alla spesa pubblica. In 80 Paesi su 156, il 54%, c'è stato un uso illegale della forza nei confronti dei manifestanti pacifici e in almeno 94 Stati (60%) maltrattamenti in molti casi equivalenti a torture. In 29 Stati sono state emesse nuove norme per limitare le proteste, che si aggiungono ai 67 Paesi del 2021. Sono stati arrestati manifestanti in almeno 79 Stati (51%), ci sono state uccisioni illegali in almeno 33 Stati (21%) e usate armi legali durante le proteste in almeno 35 Stati (22%).  Pari preoccupazione c'è per l'uso di armi meno letali in 67 Stati (43%).

Bloccati in tutti i modi, legali e illegali, in qualche caso in aperta violazione dei diritti umani. Sempre più spesso, famiglie separate. Una corsa a ostacoli che prevede soste lunghe, a volte definitive, o ritorni alla “casella precedente”. Come nel “gioco dell’oca”. Per i migranti venezuelani, però, il sospirato arrivo non è previsto. Si sta rivelando un “inferno” la rotta nord dei migranti, spesso richiedenti asilo, verso gli Stati Uniti. L’esodo dal Paese sudamericano procede inesorabile, nonostante l’allentamento dell’isolamento internazionale del regime di Maduro e il piccolo miglioramento della comunque tragica situazione economica: secondo i dati dell’agenzia Onu per i rifugiati, l’Unhcr, il numero di venezuelani usciti dal Paese negli ultimi anni ha raggiunto la cifra di 7 milioni e 130 mila.