Fatti

Sono 49 i Comuni veneti che vanno al voto domenica 14 maggio (dalle 7 alle 23) e lunedì 15 maggio (dalle 7 alle 15) per eleggere il sindaco e rinnovare il parlamentino municipale. Per dieci amministrazioni gli abitanti superano quota 15 mila e quindi potrebbe rendersi necessario il ballottaggio. Due i capoluoghi coinvolti in questa tornata: si tratta di Vicenza e Treviso. 

Distribuzione di pacchi alla popolazione mentre sulla piazza vengono montati microfoni e amplificatori. Cominciano la musica, le canzoni. L’atmosfera si scalda. La gente comincia a battere le mani e ballare. Per un pomeriggio la città è strappata dal grigiore della guerra e può finalmente riprendersi la sua normalità. La missione di #StopTheWarNow si riassume in questa piazza: fraternità e aiuto umanitario, condivisione e vicinanza. “Siamo qui per dirci che siamo fratelli, siamo vicini”, ha detto a nome di tutti Ivana Borsotto, presidente della Focsiv

Domenica delle Palme, nella città di Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina, a 40 chilometri di distanza dal fronte, dove ancora si combatte, si distrugge e si muore. Sono voluti venire qui in questa città i 150 volontari della carovana della pace #StopThe WarNow. Hanno scelto come data la Domenica delle Palme e come luogo la parrocchia cattolica di San Giuseppe. Hanno percorso 5mila chilometri, per portare non solo tonnellate di aiuti umanitari ma anche questo messaggio di pace e la preghiera perché “cessino il rumore dei carrarmati e delle bombe”

È stato inaugurato questa mattina nella città portuale ucraina un generatore consegnato grazie alla carovana della pace StopTheWarNow. L’impianto ha una potenza di 200 kilowatt ed è stato acquistato grazie ad un contributo significativo dell’arcidiocesi di Bologna e del card. Matteo Maria Zuppi. Un pezzo d’Italia dunque da oggi batte nel cuore dell’Ucraina che a causa dei continui attacchi missilistici russi mirati alle infrastrutture civili essenziali del paese, rimane spesso senza elettricità mettendo in difficoltà estrema la popolazione e a rischio i servizi essenziali delle città

La gente è preoccupata. La guerra, al di là del confine, in Ucraina, sta avendo un impatto sulla vita già precaria della popolazione tra rincari delle bollette e aumento dei prezzi. La grande incognita è la regione della Transnistria ma anche i russi che si muovono a macchia di leopardo. Incombe lo spettro di un ampliamento del conflitto. Nonostante le nubi all’orizzonte, la Chiesa moldava, piccola nei numeri ma straordinariamente attiva e in prima linea negli aiuti, continua il suo lavoro tra i poveri e profughi di guerra, come sempre, grazie anche alla presenza di molti organismi che operano qui

Il 4 aprile viene celebrata la Giornata Internazionale sul problema della mine e ordigni inesplosi e sostegno alla “Mine Action”. La Campagna italiana contro le mine sottolinea che nel 2021 il sostegno globale all'azione contro le mine è diminuito del 7% (44,6 milioni di dollari). Segnali di minore impegno economico si sono registrati anche nel 2022 il che lascia presagire un ulteriore trend negativo a dispetto dell’emergenza crescente

Dopo le manifestazioni in piazza, parla mons. Cosa, vescovo di Chisinau: “Ci sono profonde tensioni che attraversano la società, tantissime difficoltà sia sul piano politico che su quello economico. Sono tensioni che hanno un impatto forte sulla vita della gente, ogni giorno. Fanno paura. Ma la Chiesa è qui, sempre presente, a fianco del suo popolo, sempre schierata dalla parte del bene, sicura che il male non avrà l’ultima parola”. E sul processo di integrazione europea, osserva: “L’Europa è la strada che può condurre verso gli autentici valori cristiani che non si fondano su nessun nazionalismo ma sui principi della democrazia, della libertà, della giustizia e del rispetto dei diritti di ciascuno. Questa è l’Europa”

Il Fondo monetario internazionale, un anno fa, aveva aperto una trattativa, oggi bloccata, con Tunisi per un prestito di quasi due miliardi di dollari. Ma "le condizioni poste sono riforme politiche, strutturali ed economiche che colpiscono persone già povere". Chi vive nel Paese descrive le conseguenze dell'instabilità politica e della crisi

Domenica 2 aprile i bulgari si recheranno alle urne per rinnovare il parlamento dopo lo scioglimento dell'Assemblea nazionale il 3 febbraio da parte del Presidente della Repubblica Rumen Radev. Da ottobre 2022, quando si sono tenute le ultime elezioni, i partiti non sono riusciti a formare un governo. Quali sono gli scenari per Sofia dopo il voto? Il Sir ne parla con l'analista politico e caporedattore della rivista "Cristianesimo e cultura", Tony Nikolov

Sono 58 i rifugiati siriani arrivati oggi all'aeroporto di Fiumicino dai campi profughi del Libano e 15 i richiedenti asilo iracheni, somali e congolesi provenienti dai campi della Grecia. Tra loro vi sono 24 bambini. Il corridoio umanitario rientra nel protocollo tra Comunità di Sant'Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e Tavola Valdese, in accordo con i Ministeri dell'Interno e degli Esteri. Da febbraio 2016 ad oggi tutti i corridoi umanitari, finanziati dalle Chiese cattoliche e protestanti, hanno permesso a 6.091 persone di raggiungere l'Europa in sicurezza. L'Italia ne ha accolti 5321.