Fatti

L’odissea per i disperati del Lipa non è ancora finita. Un piccolo spiraglio di luce nel buio di una situazione che negli ultimi giorni si era trasformata in una vera e propria tragedia umanitaria, consumata al confine tra Bosnia e Croazia, si era aperto nella mattina di ieri. Dieci pullman sono arrivati nei pressi del campo tentando, andato in fiamme il 23 dicembre scorso, con l’obiettivo di trasferire i circa cinquecento migranti rimasti per una settimana intera, all’addiaccio, senza alcun tipo di protezione, con neve e temperature sotto lo zero, in questa località isolata tra i boschi a circa 30 km dal capoluogo Bihac, nel Cantone di Una Sana. Ma la situazione è ancora bloccata  

La Caritas italiana è in contatto con Caritas Croazia, che in queste ore sta cercando di organizzare il primo aiuto insieme alle diocesi locali. Il Vescovo di Sisak: "Una grande tragedia ha colpito la nostra comunità"

La denuncia del Centro Astalli che chiede di attivare  piani di ricollocamento e redistribuzione in Europa. Ripamonti: "Mettiamo fine alla guerra contro i migranti combattuta con le armi dell'indifferenza e della cieca noncuranza". Canali umanitari e vie legali di ingresso, "soluzioni strutturali e prioritarie"

Sono 36 le persone a cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito, motu proprio, l’onorificenza al Merito della Repubblica Italiana individuandole “tra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni” come “casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani”.

Sono in maggioranza donne giovani le principali vittime di un accresciuto aumento dei suicidi in Giappone. Ad influire su una recrudescenza di questa del fenomeno che purtroppo continua a flagellare soprattutto le giovani generazioni, l'avvento del Covid col suo carico di ansia e crisi economica anche se le ragioni non possono essere confinate solo al dramma del coronavirus e alla recessione. Un dramma già segnalato da Papa Francesco nel suo viaggio in Giappone nel novembre del 2019 e di cui aveva chiamato a farsi carico i vescovi nipponici e tutta la comunità cattolica del Paese, con il forte invito “a creare spazi in cui la cultura dell'efficienza, della prestazione e del successo possa aprirsi alla cultura di un amore gratuito e altruista, al fine di offrire a tutti, e non solo chi è "arrivato", la possibilità di una vita felice e riuscita"