Idee

La testimonianza da Aleppo «Sarebbe successo, la crisi siriana non è mai stata risolta. Il punto di partenza è già drammatico dopo il terremoto a inizio 2023». Un’azione fulminea per mano dei ribelli jihadisti filo-turchi del gruppo Hayat Tahrir al-Sham. Caritas italiana: «Alcuni progetti legati alla formazione dei giovani e alla riconciliazione sono per forza sospesi»

Conservo e custodisco tanto di questo passaggio, ma due tratti in particolare sento preziosi: la cicatrice che mi ha lasciato sulla carne. Mi impedisce di dimenticare le ferite di troppi uomini e donne segnati nel corpo dalla violenza in tante parti del mondo. E poi la lode a Dio, unica fonte di ogni dono perfetto, per la disponibilità al bene che suscita nei cuori di tanti, che si fanno strumento del suo amore affinché la vita fiorisca

In una intervista in esclusiva ad Avvenire, che sarà pubblicata domani sul giornale nella sua versione integrale, il presidente palestinese Mahmoud Abbas affronta i temi caldi in Medio Oriente e lancia alla Comunità internazionale una serie di proposte per affrontare la Guerra a Gaza e superare le tensioni nell’area: "Non vedo l'ora di incontrare il Papa"

Da domenica nel quartiere Corvetto, nella periferia sud-est di Milano, si sono verificate gravi proteste per la morte di Ramy Elgaml, un ragazzo di 19 anni caduto da uno scooter mentre era inseguito dai carabinieri. Fatti che hanno riportato l'attenzione dell’opinione pubblica su un quartiere popolare di Milano che incarna un profondo disagio sociale e strutturale. Ma c'è anche chi non si arrende e porta avanti un percorso di coesione sociale e inclusione

No smartphone prima dei 14 anni, no social prima dei 16. Lo chiede una petizione al Governo del 10 settembre, primi firmatari lo psicoterapeuta Alberto Pellai e il pedagogista Daniele Novara. Deprivazione di sonno, deficit di attenzione e concentrazione, diminuzione dei rapporti sociali, rischio addiction gli effetti di un utilizzo troppo precoce di smartphone e social. “Oggi, rispetto a vent’anni fa, salute mentale e qualità di vita dei minori sono peggiorate”, dice in quest'intervista Pellai. E aggiunge: “Lo smartphone può diventare una trappola che imprigiona e crea dipendenza”. “Non si tratta di reprimere, ma di proteggere”