Idee

La donna consacrata ritrovata tutta se stessa, non si mutila nella sua femminilità e nei suoi desideri ma li lascia risplendere perché con la consacrazione verginale è messa in evidenza l’inscindibile connessione tra la consacrazione battesimale, che inserisce nella trama generativa e fraterna delle relazioni ecclesiali, e la consacrazione verginale, per la quale la donna è costituita segno escatologico della Chiesa sposa e nella condizione verginale si apre al dono della maternità spirituale

In letteratura, la marginalità e la apparente non utilità hanno lasciato pagine memorabili. "La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d'angolo".

Gianfranco Bettin e le politiche di accoglienza in Veneto. «La Chiesa cattolica è la realtà planetaria più consapevole: capisce come si comporta un giovane maliano qui, perché è presente in Mali. Fa da ponte anche con le famiglie di origine. La Chiesa possiede una visione globale, che si traduce in un inestimabile contributo a capire questo nostro mondo»

Per Michele Faioli, docente di diritto del lavoro all’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, nella regolamentazione del settore "riferimento dovrebbero essere i criteri ordinatori contenuti nei principi costituzionali relativi alla materia del lavoro" per "garantire un compenso salariale minimo, il principio della tutela della salute per sancire gli standard fondamentali di sicurezza sul lavoro, il principio di pari dignità e non discriminazione per proteggere i lavoratori da pratiche discriminatorie e lesive della dignità e della privacy, i principi di libertà e di organizzazione sindacale, la previdenza pubblica e privata". La vertenza sul caso riders e Foodora

Cresce il numero di famiglie incapaci di far tornare i conti e assillate dai prestiti contratti. Nei dieci anni della crisi le famiglie economicamente "fallite" sono quasi raddoppiate.

Gabriella Battaini-Dragoni, vice segretario generale del Consiglio d'Europa, guarda al futuro del continente. Tra nazionalismi, populismi, tutela dei diritti umani, dialogo tra fedi e culture, corruzione e disaffezione dei cittadini dalla politica

Può aver ragione il premier italiano Giuseppe Conte annunciando: “Sui migranti l’Italia non è più sola”. Ma non ha torto il ministro degli Interni Matteo Salvini quando afferma: “Delle parole non mi fido, voglio vedere i fatti”. I 27 Paesi Ue hanno messo nero su bianco impegni e promesse, come mille altre volte. Ora occorrerà verificare se tali promesse diventeranno realtà.

Tra tante incertezze, non potrà più essere la Bce ad alzare uno scudo protettivo visto che ha annunciato la fine del Quantite easing (Qe) cioè l’immissione di denaro per stimolare l’economia. Fino a dicembre lo stimolo rimarrà in vigore ma dimezzato. Poi basta, si aprirà la stagione del rialzo dei tassi ufficiali di interesse, probabilmente da metà 2019. Sarà più costoso indebitarsi (mutui, prestiti), aumenteranno leggermente i rendimenti cioè gli interessi sul denaro che prestiamo

"Quando i rappresentanti non sono più uno strumento al servizio dei cittadini 'sovrani', ma diventano un ceto che persegue i propri interessi particolari, allora i cittadini cercano altre strade: ma bisogna farlo costruttivamente, non spinti dalla paura o dall'odio". L'analisi di Antonio Maria Baggio, professore ordinario di filosofia politica nell'Istituto Universitario “Sophia”.

Nessuno venga a dire che è colpa di internet. La rete con i suoi innumerevoli spazi è solo luogo ospitante di bellezze oppure di disagi. Proprio questi ultimi rappresentano uno dei semi del clima contrappositivo, dell’antilogia dilagante, di quell’ansia da prestazione a chi la spara più grossa, a chi oltraggia più del vicino, a chi gonfia maggiormente il petto in nome di una presunta supremazia ideologica. Quello che manca è una traiettoria dritta dei nostri comportamenti, spesso dettati da frustrazioni e malcontenti. Scarseggia la serenità di giudizio che evidenzia – lo spiega bene oggi il politologo Flavio Felice in un’intervista a Città Nuova – come “nel mondo della post-verità ciò che conta non è ciò che è vero, ma ciò che funziona”. È proprio questo il rischio

Il documento si muove secondo il metodo del discernimento: fa il punto sulla condizione giovanile; la interpreta secondo criteri che colgano gli indizi di futuro che essa racchiude; orienta alcune decisioni che saranno oggetto della valutazione e delle scelte dei padri sinodali. Riconoscere, interpretare, scegliere sono i tre verbi che scandiscono la riflessione del documento e che dovranno guidare i lavori sinodali.

Il discorso del presidente del consiglio alle Camere ha parlato molto di diritti. Ma alla base di una compiuta democrazia non può non esserci la consapevolezza che l’essere cittadino comporta anche precisi doveri

Dopo il nulla di fatto al vertice dei ministri dell’Interno, rimane il Consiglio Europeo del 28 e 29 giugno. All’Italia servirebbero salde alleanze, ma tutto sembra remare contro un accordo

Ci sono paure patologiche: sono quelle che bloccano e paralizzano, sfociando il più delle volte in frustrazione e rabbia. A livello sociale, ciò avviene quando si ha a che fare con ciò che è diverso e mette in discussione le certezze, ritenute ormai acquisite: così, l’altro diventa una minaccia da cui difendersi. Oggi sono i migranti, qualche decennio fa erano gli albanesi e prima ancora gli ebrei. Giustamente il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nel messaggio diffuso sabato scorso in merito alla questione dei migranti, scrive tra l’altro: “Non mi nascondo quanto sia complesso il fenomeno migratorio: risposte prefabbricate e soluzioni semplicistiche hanno l’effetto di renderlo, inutilmente, ancora più incandescente”