Chiesa nel mondo

Ci saranno anche tantissimi scout tra le migliaia di giovani italiani attesi a Lisbona per la prossima Gmg (1-6 agosto 2023). Un legame, quello tra lo Scoutismo e la Gmg, di vecchia data e che ha sempre visto guide e scout attivi anche nell’offrire, come volontari, il loro servizio ai giovani pellegrini provenienti da ogni parte del mondo. Ne abbiamo parlato con Roberta Vincini e Francesco Scoppola, presidenti del Comitato nazionale Agesci e con il capo clan dell'Arezzo 14, Andrea Polvani, che parteciperà con i suoi ragazzi alla Gmg

“Liberi di scegliere se migrare o restare”. Questo il tema della 109ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si celebra domenica 24 settembre, “con l’intenzione di promuovere una rinnovata riflessione su un diritto non ancora codificato a livello internazionale: il diritto a non dover emigrare, ossia – in altre parole – il diritto a poter rimanere nella propria terra”.

“Io e don Peppe eravamo amici, ai tempi del Seminario. Tante volte ci siamo scambiate idee pastorali. Dopo essere stati ordinati sacerdoti, lui è diventato parroco a Casal di Principe, sua città natale. È sempre stato un giovane sensibile ai problemi sociali. Porto nel cuore il ricordo di un giovane schietto, coraggioso, impegnato a fasciare le ferite degli uomini e nel recupero dei giovani. Ha guidato nelle vie del bene tanti ragazzi, gli Scout. Aveva in lui una grande carica umana e spirituale, cosa che gli ha permesso di sfidare una mentalità di criminalità che vigeva a Casal di Principe”.

Il card. Zuppi ha aperto il Consiglio permanente della Cei tracciando lo scenario e le prospettive della Chiesa italiana del futuro, partendo dal "programma" di Papa Francesco. "La Chiesa del post-pandemia e del Cammino sinodale si configura sempre più chiaramente come una Chiesa missionaria". Tra le priorità: "diffondere una cultura cristiana"

Viaggio nelle periferie rurali di Cagliari, alla riscoperta di sapori e saperi dimenticati, di mestieri antichi che riportano in vita terre abbandonate. È la scommessa di don Marco Lai, parroco e direttore della Caritas diocesana, e di tante altre persone di buona volontà e innamorate della propria terra