Chiesa nel mondo

"Nella teologia di Papa Francesco sono i poveri a dettare il ritmo. Questo significa che la vicinanza ai poveri, così come l’esercizio della carità nei loro confronti, non è una prerogativa solo della Caritas o dei volontari.  L’amore per i poveri e la loro inclusione nella comunità è una dimensione costitutiva dell’essere cristiano. Riguarda ognuno di noi, che insieme siamo e viviamo come Chiesa". Lo ricorda Chiara Bottazzi, di Caritas italiana, ripercorrendo i 10 anni di pontificato di Papa Francesco centrati sulla "Chiesa dei poveri".

Se in tutta l’Argentina, come chiesto dalla Conferenza episcopale, si tengono nei giorni immediatamente precedenti o seguenti il 13 marzo numerose messe, veglie, momenti di preghiera, ciò accade a maggior ragione in ogni quartiere, in ogni “villa miseria”, in ogni cappella della periferia di Buenos Aires. Il Sir ha intervistato padre José Maria “Pepe” Di Paola, coordinatore dei “curas villeros”, parroco nella comunità di San Giovanni Bosco, a Villa Carcova, oltre che coordinatore nazionale della Pastorale delle dipendenze

“Dopo dieci anni credo che possiamo vedere che Papa Francesco non parla di un’altra teologia, non è teologia della ‘Pachamama’, ma quella del Concilio Vaticano II, nient’altro che le teologia del Concilio Vaticano II”, spiega al Sir Emilce Cuda, teologa argentina, già docente presso la Pontificia Università Cattolica Argentina e presso la St. Thomas University, negli Stati Uniti, e attualmente segretaria della Pontificia Commissione per l’America Latina (Cal), oltre che componente della Pontificia Accademia delle Scienze sociali e della Pontificia Accademia per la Vita

Tra parresia e dialogo: è racchiuso in questo binomio il legame di Papa Francesco con la Terra Santa, culla del Cristianesimo, e con il Medio Oriente. Ne è convinto il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa al quale abbiamo chiesto di descrivere questo particolare rapporto

“Fare memoria di una serie di eventi a diversi livelli, universale, europeo, italiano e locale”. L’occasione è data dall’Assemblea nazionale dei referenti diocesani del Cammino sinodale, in corso oggi e domani a Roma. Un percorso declinato nelle diverse realtà ecclesiali italiane che ha visto la partecipazione di oltre 250 referenti con 147 diocesi rappresentate

“Cari amici, ci incontriamo in occasione della presentazione del volume ‘Più leadership femminile per un mondo migliore. Il prendersi cura come motore per la nostra casa comune’. Esso tratta di un tema a me molto caro: l’importanza del prendersi cura. È stato uno dei primi messaggi che ho voluto dare alla Chiesa fin dall’inizio del mio Pontificato, ricordando il modello di San Giuseppe, tenero custode del Salvatore”.