Chiesa nel mondo

Quella cristiana è la storia del riscatto da un sequestro: Satana sequestra l'uomo, Dio paga di persona per liberarlo. È una storia che si intreccia con l'autobiografia dell'autore, scandita da un'originale rilettura dei complementi di luogo imparati alla scuola elementare. Dal giardino dell'Eden alla gattabuia del Demonio, andata e ritorno, è l'indicazione dell'eterno viaggio della speranza.

Non chiedere mai ad un malato terminale: “Come stai?” e neppure dire “ti capisco” o “abbi pazienza”. Meglio: “Come posso aiutarti?” oppure: “Come è andata la notte?”. Queste persone non ci chiedono una risposta ma la condivisione di una verità e il loro dolore ha bisogno di spazio, di essere ascoltato e magari anche urlato. Se ne è parlato ieri a Roma nel corso della giornata di studio per assistenti spirituali e cappellani degli hospice, promossa dall’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei. Perché la formazione è fondamentale per curare con amore, competenza e professionalità anche la dimensione spirituale del malato

E' l'idea innovativa contenuta nel progetto "Ponte di dialoghi- Bridges beyond borders" promosso dalla Fondazione Cser (Centro studi emigrazione Roma) degli Scalabriniani, con il sostegno economico della Fondazione Migrantes. L'obiettivo è promuovere una cultura della conoscenza e dell'accoglienza contro ogni forma di discriminazione e xenofobia. Prenderà il via a marzo in una decina di scuole medie inferiori e superiori e durerà per tutto il 2020.

Manca ormai solo un mese all'incontro di Bari per la pace nel Mediterraneo, convocato dalla Cei, che prevede la partecipazione di vescovi provenienti da tre continenti: Europa, Asia e Africa. Mons. Raspanti: "Il Mediterraneo può essere un luogo di guerre o di voglia di unità, un luogo dove le migrazioni vengono associate alla ricerca della propria dignità oppure al contrario un luogo in cui i diritti umani vengono calpestati o derisi. Un mare di morte o un punte di accoglienza"

“La posizione del Santo Padre sul celibato è nota”. Ad affermarlo è Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, rispondendo alle domande dei giornalisti in merito al libro sul sacerdozio, in uscita il 15 gennaio in Francia, firmato a quattro mani dal Papa emerito Joseph Ratzinger e dal card. Robert Sarah, prefetto della Congregazione del Culto divino.

Pio XII nel 1954, Giovanni XXIII con l’enciclica Pacem in terris (1963), il Concilio Vaticano II con la Costituzione Gaudium et Spes hanno condannato in modo assoluto l’uso della bomba atomica. La stessa posizione è stata assunta dai successivi Pontefici fino a Francesco. “La pace e la stabilità internazionale sono incompatibili con qualsiasi tentativo di costruire sulla paura della reciproca distruzione o su una minaccia di annientamento totale”

Testimonianza del vescovo Brian Mascord da Wollongong, nello Stato del Nuovo Galles del Sud. “Le condizioni in costante cambiamento, l’allerta incendi non ancora finita, il fumo denso che rimane e copre molte aree del Paese. In alcuni c'è anche un senso di colpa perché la loro proprietà si è salvata e quella dei loro vicini no. Si chiedono: ‘Perché noi siamo stati così fortunati e loro no?’. Molti invece sono arrabbiati e pongono un’altra domanda: ‘Dov'è Dio in tutto questo?’"

L'Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa spiega intenti e argomenti della tre giorni (7-9 gennaio) di studio e dialogo svoltasi presso l'Università statale della città alsaziana. Una iniziativa pensata anche per celebrare il mezzo secolo di presenza della Santa Sede presso il CdE. "Mons. Gallagher - afferma - ha offerto una visione d'Europa fondata su valori universali, che possa essere al servizio del bene di tutti"