Diocesi

«Non scegliamo la povertà, ma le persone da amare. E lo facciamo con lo stesso sguardo e con lo stesso amore che san Francesco ha attinto da Gesù Cristo». Così padre Alfredo Feracin, frate cappuccino coordinatore della mensa dei cappuccini di San Leopoldo, racconta ciò che ispira l’attività della mensa dei frati la cui origine si perde nelle notti della memoria.

Non è opzionale per noi cristiani, per noi cattolici rinnovare la fratellanza con i nostri "fratelli maggiori" ebrei. Le nostre radici sono ben piantate in questo popolo. Il Concilio Vaticano II ce lo ha dichiarato e il magistero ufficiale della Chiesa, fatto di gesti e documenti, ce lo ribadisce continuamente.

Nata a maggio, ora l’associazione tiene la prima assemblea pubblica. Mercoledì 6 novembre, alle ore 15 nell’aula tesi della Facoltà teologica del Triveneto, si terrà la prima assemblea pubblica dell’associazione Antiochia-Teologia per. Sarà l’occasione per presentare l’associazione, nata a maggio di quest’anno per iniziativa di un gruppo di docenti ed ex-studenti di teologia, con il patrocinio anche della facoltà

Formazione degli educatori. Doppio appuntamento, nel primo fine settimana di novembre, per gli educatori Acr e issimi alla prima esperienza: in programma due weekend consolidati per crescere nel proprio servizio. Un weekend diocesano è occasione di riflessione su di sé, allargare lo sguardo sulla realtà diocesana e sentirsi parte di un’associazione

Domenica 27 ottobre è la Giornata del dialogo cristiano-islamico, che quest’anno giunge alla diciottesima edizione. Nata in maniera spontanea nel 2001 a seguito degli eventi dell’11 settembre, da un gruppo di persone che fin da subito hanno credito nella via del dialogo, l’obiettivo della giornata è puntare l’attenzione proprio sulla parola dialogo, così importante nell’identità delle chiese e dei credenti.

Dal 4 all’8 novembre a villa Immacolata, don Marco Cagol, vicario episcopale per i rapporti con il territorio, guiderà gli esercizi spirituali rivolti a preti, diaconi e religiosi intitolati “La veste senza cuciture”, a partire dalla riflessione cristiana sulla vita sociale. È la terza tappa degli Esercizi di fraternità, guidati dai vicari del vescovo, sugli ambiti che occupano in particolare il loro ministero.