Fatti

Un futuro “bollente”. È lo scenario che si prospetta per l’isola sempre più “a largo” dopo la Brexit. Non solo la torrida estate con picchi di 40 gradi, ma anche inflazione e bollette che hanno indotto scioperi e proteste. Mentre il sistema sanitario arranca, riaffiorano i vicini indipendentisti

Nel Bellunese si stima un calo del 30 per cento. Minore quantità, ma tanta qualità. È la sintesi delle previsioni sulla vendemmia di quest’anno, nel Padovano come nel resto del Veneto.

Veneto. Un milione di euro per una serie di interventi da applicare nei primi dieci giorni di settembre, tra cui disinfestazione larvicida e adulticida e il potenziamento della diagnostica per l’individuazione tempestiva dei casi. Al momento in Veneto si sono registrati 227 infettati

Saltato il Governo Draghi, si sono arenate anche le riforme che avrebbero agevolato l’inclusione e l’autodeterminazione di persone con handicap. Sono tre milioni di italiani a cui i partiti, alle prossime elezioni, devono dare risposte e progettualità. Ma con quale attenzione?

Rapporto Oms-Unicef. Ci si curano circa 3,85 miliardi di persone, tra cui  688 milioni in strutture prive del tutto di impianti idrici. Sono una "potenziale trappola letale per madri in gravidanza e bambini". Ogni anno, circa 670.000 neonati perdono la vita a causa della sepsi

I dati analitici delle denunce presentate nei primi 7 mesi dell’anno. Rispetto all’analogo periodo del 2021, si segnala un deciso aumento delle denunce di infortunio (+41,1%, dovuto in parte al più elevato numero di denunce di infortunio da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni “tradizionali”), un calo di quelle mortali (-16%, per il minor peso delle morti da contagio) e una crescita delle malattie professionali (+6,8%)

Continua il lavoro della Chiesa cattolica in Bosnia ed Erzegovina per cercare di aiutare i giovani, definiti da Papa Francesco "fiori di una primavera" in quanto generazione nata dopo la guerra iniziata 30 anni fa, ad incontrarsi, andare avanti e rompere i pregiudizi che animano il Paese. L'intervista a don Šimo Maršić, responsabile della pastorale giovanile dell'arcidiocesi di Sarajevo e direttore del Centro di Pastorale Giovanile San Giovanni Paolo II, il primo centro giovanile che vuole aiutare le nuove generazioni a creare ponti verso gli altri

Stop, allarmi esplosioni e imprevisti non fermano la carovana della pace che oggi si rimette in viaggio con destinazione Odessa. Preoccupa la situazione a Mykolaiv dove ieri si sono sentite “potenti esplosioni”. È stato attaccato anche il ponte che collega Odessa a Mykolaiv, la strada che la carovana della pace deve necessariamente percorrere per raggiungere la città. L’alternativa – dicono i volontari - è passare da Zaporizhzhia, ma lì le condizioni di sicurezza sono forse peggio. Ma si va avanti. “Timore? Sì”, ammette uno dei 50 volontari italiani. “Perché il rischio c'è. Siamo consapevoli di andare in un posto sotto attacco ma la gente ci aspetta e ha bisogno del nostro aiuto”

La terza carovana della pace della rete #StopTheWarNow si è data appuntamento da tutta Italia a Gorizia. Siamo divisi tutti in piccoli gruppi, ciascuno con un pulmino carico di aiuti. Ci sono i ragazzi di Acmos, i volontari del Focsiv e della San Vincenzo, rappresentanti della Caritas Andria e Pax Christi con il suo presidente. Tra i partecipanti a questa nuova carovana c'è infatti anche mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura, in rappresentanza dei Vescovi italiani