Pregano per i migranti: arrestati

Settanta religiosi in manette a Washington. “È importante mettere il tuo corpo dove sono le tue convinzioni”

Pregano per i migranti: arrestati

Soltanto Avvenire ha pubblicato in prima pagina la foto della suora ammanettata. Era fra i settanta arrestati nell’atrio del Senato Usa a Washington. Frati, suore, sacerdoti e laici che pregavano o cantavano.

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Nella “Giornata d’azione cattolica”, hanno fatto sentire la loro voce dissidente nei confronti della politica “immorale” di Trump. Religiosi e fedeli dalla parte dei migranti, soprattutto se minori separati dai genitori e detenuti in condizioni inumane al confine con il Messico.
«È importante andare oltre le parole, mettere il tuo corpo dove sono le tue parole, dove sono le tue convinzioni» ha spiegato suor Marge Clark delle Suore della Carità della Beata Vergine Maria al Washington Post. Al suo fianco c’era anche suor Pat Murphy, 90 anni, arrivata apposta da Chicago.
Il sito web di Famiglia Cristiana approfondisce la notizia con le domande di Nino Santomartino, vice presidente della Federazione organismi cristiani servizio internazionale volontario: «E noi cattolici in Italia, cosa stiamo facendo? Cosa facciamo con le nostre associazioni? Quand’è che lasceremo le nostre stanze, che ci alzeremo dalle nostre sedie, che usciremo dalle nostre sacrestie, cominciando a far sentire la nostra voce e, come dice suor Marge, a mettere i corpi dove sono le nostre parole?».

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