Idee

“Teniamo questa conferenza a pochi giorni da una delle tante, troppe tragedie in mare nel Mediterraneo, tra la Libia e l’Italia. La Ong Open Arms, la sola che con la guardia costiera italiana ogni giorno soccorre persone in quel braccio di mare, ci ha mostrato le immagini di una madre, stremata su un gommone, gridare e implorare i soccorritori di cercare il suo bambino perso in mare. Quel bambino aveva 6 mesi, si chiamava Joseph, veniva dalla Guinea ed è morto poco dopo essere stato portato a bordo della nave di Open Arms, in attesa di soccorsi arrivati purtroppo troppo tardi”.

"Il modo in cui organizziamo oggi i nostri sistemi economici ha bisogno di una trasformazione, non di una mera riforma". L'economista Stefano Zamagni illustra così al Sir The Economy of Francesco, che dal 19 al 21 vedrà riuniti duemila giovani da tutti il mondo per "firmare" e presentare al Papa un patto globale per una nuova economia

In occasione di The Economy of Francesco, il sociologo Giuseppe De Rita traccia per il Sir un affresco a tutto campo dello scenario socio-politico ed economico in tempi di Covid. "Il vero pericolo è che cadiamo tutti in letargo", denuncia. "Lo sviluppo è una serie di squilibri". E uno dei momenti di discontinuità è proprio questo tempo di pandemia

Contrastare la povertà educativa, che la pandemia ha contribuito a diffondere: è l'urgenza che emerge dall'indagine realizzata da Demopolis per la fondazione Con i bambini. Fiaschi (Forum Terzo settore): “Una delle questioni più gravi che riguardano bambini e ragazzi di oggi è la mancanza di pari opportunità di accesso ai servizi. L'emergenza non ha fatto che accrescere alcune povertà e diseguaglianze”

Per la Giornata dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, Con i bambini presenta l'indagine su “vissuti, percezioni, bisogni emergenti dell'opinione pubblica”. Due italiani su tre sono convinti che i più piccoli pagheranno un costo sociale ed evolutivo molto alto. Per il 91% degli italiani la diffusione della povertà educativa è un fenomeno grave

Il Governo non è certo esente da errori, come dimostra la vicenda surreale del commissario alla sanità calabrese. Ma è soprattutto il comportamento delle Regioni a suscitare sconcerto. È bastato qualche lieve segnale positivo in quelle più colpite perché scattasse la corsa a cambiare “colore”. Ma è sempre così. Un continuo andirivieni tra le richieste di chiusura quando da Roma si apre e di apertura quando da Roma si vorrebbe chiudere. E non sempre quel che viene dichiarato in pubblico corrisponde a quel che realmente si chiede in via riservata