Idee

Nel gioco degli scacchi, come ben sanno gli appassionati, uno dei pezzi più spiazzanti è il cavallo che, saltando tra pedoni, torri e alfieri, si muove secondo uno schema a “L”, spesso non così facile da prevedere. Iacopo Scaramuzzi su “Jesus” ha associato alcune scelte del pontificato di papa Francesco a questa mossa scacchistica, proprio per il loro carattere spiazzante e imprevedibile. A ben pensare, in questi giorni papa Francesco ha reso pubbliche nuove decisioni, che per certi aspetti richiamano la “mossa del cavallo” e manifestano una vivacità e creatività sorprendenti.

La Lettera apostolica "Patris Corde" (“Con cuore di Padre”) che Papa Francesco ha offerto alla Chiesa in occasione del 150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale patrono della Chiesa universale offre l’occasione, per me quanto mai gradita e necessaria, di volgere lo sguardo su colui che i Vangeli ci presentano come il padre di Gesù, colui cioè che lo ha custodito, amato, educato, protetto, avviandolo, insieme alla madre Maria, a compiere l’opera di misericordia di Dio Padre. “Patris Corde” ci offre di San Giuseppe una lettura e una descrizione che lo rende attraente. San Giuseppe è uomo, sposo, padre, lavoratore, credente nella modalità più serena e più ricca ma anche più responsabile

Il Consiglio europeo vede i Ventisette uniti nella risposta alla pandemia, con un piano complessivo che sfiora i 1.800 miliardi. Fondi condizionati al rispetto della democrazia. Intesa anche su riduzione delle emissioni e trasformazione digitale. Brexit: Londra se ne va, ma nessuno la segue... Intanto prende forma una nuova politica fiscale su scala comunitaria.

Sembra che introdurre una tassazione patrimoniale faccia paura. Fa paura ai super agiati, fa paura ai Governi che la devono proporre, fa paura ai partiti che la devono approvare. Fa paura neanche a dirlo a chi la dovrebbe pagare ma anche a chi è ben lontano dai possessi milionari. Spaventa perché non è mai chiara e, in genere, si ferma prima di entrare nel merito. Con delle ambiguità di fondo perché viene scambiata con il prelievo forzoso sui conti correnti, come avvenne con il sei per mille del luglio 1992

Non in un gioco di cristalli, di rifrazioni e di rimandi che, per quanto suggestivi poi si arrestano nel finito, nel limite. Il dono preveniente della trasparenza ha già forgiato la vita della fanciulla non in una sorta di esaltazione egocentrica bensì in un silente nascondimento che non la ha resa celebre o lodata ma limpida senza macchia. Una Madre che può e desidera insegnare a divenire trasparenti, accoglienti, ricettivi, soprattutto in un frangente quale il nostro, così irto di enigmi e di un invisibile nemico che ci attanaglia. Chi si lascia rendere trasparente e a Lei si consegna, si ritroverà a dire “Dolce Madre tu fai ogni cosa bene”

La scelta della Conferenza episcopale italiana di convocare i credenti intorno a Maria, nel giorno in cui si fa solenne memoria del dono a lei fatto di una assoluta estraneità al male (la concezione immacolata, ossia la preservazione dal peccato originale e dalle sue conseguenze in virtù della redenzione che troverà la sua manifestazione piena e visibile nella Pasqua del Cristo), si inserisce in una lunga esperienza storica di devozione. Se la Chiesa percepisce santa Maria non come una figura del passato, ma come persona viva e operante in mezzo ai discepoli di ogni tempo, è proprio perché l’estraneità al male che ha caratterizzato la sua vita e le sue scelte l’hanno resa creatura non distratta, non di superficie, attenta alla vita degli altri