Idee

Giovani agli Incontri del Mediterraneo. Ci sono anche loro a Marsiglia, con i vescovi e Papa Francesco. 70 ragazzi e ragazze, dai 25 ai 30 anni, in rappresentanza del Mediterraneo in tutta la sua diversità. Vengono dal Marocco, dall’Algeria, dalla Terra Santa. Sono anche di denominazioni cristiane diverse. Ci sono ebrei e musulmani. Sono venuti a Marsiglia per lavorare insieme sulle sfide e sulle risorse del Mediterraneo e per condividere i loro pensieri e le loro testimonianze. Si faranno portavoce delle loro attese, confrontandosi con i vescovi che giungeranno giovedì a Marsiglia

“Spero sia l’inizio di un processo”. Così Francesco Antonini, 26 anni, della diocesi di Foligno, si sbilancia sui Rencontres Méditerranéennes, che sta vivendo  da protagonista insieme ad altri giovani provenienti da 25 Paesi, due o tre confessioni cristiane e tre religioni: 70 ragazzi in tutto, lo stesso numero dei vescovi, una prima assoluta in questo percorso partito da Bari nel 2020 per iniziativa della Chiesa italiana, proseguito a Firenze nel 2022 e approdato a Marsiglia con una formula in parte inedita. Francesco ha lasciato Foligno sette anni fa per andare a studiare prima in Francia e adesso al Cairo filosofia e storia medievale. 

«Crea una storia che sia originale, divertente e con una morale». Può sembrare un compito assegnato da una casa editrice a uno scrittore, invece è un caso di scuola impartito al bot di ChatGpt nel corso della due giorni “Esploriamo l’Intelligenza artificiale” tenutasi all’Innovation Lab di San Giorgio delle Pertiche il 4 e 5 settembre.

L’alternativa non può essere la residenzialità privata, è il messaggio corale degli universitari che vedono nelle soluzioni finora adottate da Esu, Comune di Padova e Regione solo delle toppe momentanee per arginare il problema. Ribatte l’Esu: «Oggi ci sono 172 alloggi in più». Rassicurazioni anche rispetto agli aventi diritto rimasti fuori: «Non è la graduatoria definitiva». Ci vogliono 5 milioni di euro per rimettere in sesto l’immobile abbandonato in via Tartaglia

La presidente del Consiglio e la presidente della Commissione europea sono state domenica 17 settembre sull'isola pressata dai flussi migratori. Un omaggio alla solidarietà dei lampedusani, poi una conferenza stampa dove hanno dominato gli aspetti securitari, il "controllo delle frontiere" e il refrain delle migrazioni "illegali"

Stanno venendo al pettine alcuni nodi che erano stati accantonati e che ora richiedono delle opzioni precise e non indolori

“I killer mafiosi uccisero don Pino Puglisi con vigliaccheria e ferocia, tendendogli un agguato mentre la sera tornava nella sua casa, sempre aperta a chi aveva bisogno. Ma ciò che la mafia voleva ottenere con quel brutale assassinio – eliminare un simbolo, spegnere un motore del riscatto sociale del quartiere Brancaccio e di Palermo – non l’ha conseguito. La testimonianza di don Puglisi è divenuta ancor più di esempio, la sua opera di educatore alla libertà si è propagata, i semi da lui gettati sono cresciuti nelle coscienze di tanti cittadini, soprattutto dei giovani a cui ha dedicato il sacrificio della sua vita”.