Idee

Alla vigilia della Settimana sociale dei cattolici in Italia (Trieste, 3-7 luglio) l'analisi di Giovanni Grandi, docente di Filosofia morale e membro del Comitato scientifico delle Settimane sociali. “Si registra una certa fatica nell’immaginarsi, come cittadini, impegnati gli uni per gli altri. La crisi della partecipazione è il riflesso di una crisi culturale". La medicina? "Il protagonismo dei cittadini, l'ascolto reciproco, l'impegno per il bene comune, l'amicizia sociale e civile. Punti di contatto tra  cammino sinodale e Settimana sociale". E il dopo-Trieste? "Non ci saranno delle ‘conclusioni’ ufficiali, semmai dei ‘rilanci’ verso successive tappe"

E’ una patologia di sistema che non da ora denota una mancanza di senso civico e di spirito solidaristico, oltre a implicare violazioni amministrative e talvolta penali

“In un momento in cui si vedono una fatica, una stanchezza, una retrazione dalla partecipazione nei contesti pubblici, la famiglia è chiamata a dare un grande contributo. Io e mia moglie, spesso, riflettiamo insieme su quel documento bellissimo che è l’Amoris Laetitia: c’è un aspetto che Papa Francesco richiama ed è saper abitare oltre i confini della propria casa”, dice al Sir il presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari

Tanti interrogativi oggi ci interpellano, ma spesso siamo fisicamente presenti e con la testa altrove e ciò non ci permette di intercettare le domande, né di rispondere. Ma come cristiani vogliamo interrogarci per capire dove siamo, quale strada stiamo percorrendo per essere coerenti con Gesù e il Vangelo?

I giorni della “maturità” sono particolarmente intensi e sentiti. Giustamente: si tratta di un momento cruciale in particolare nella vita di un giovane appena maggiorenne, segnano allo stesso tempo la conclusione di un lungo percorso e l’avvio di un altro, nuovo, ancora più sfidante di quello passato.

Nel 2014 l’Italia è scossa da due grandi scandali: Mafia Capitale e Mose. Il sistema di dighe mobili “travolto” da tangenti, politici e false fatture

L’approvazione Il 19 giugno, la Camera ha dato l’ok definitivo al disegno di legge sulla cosiddetta autonomia differenziata, che stabilisce regole e passaggi futuri con cui alcune Regioni potranno gestire specifiche materie, fino a 23. Le posizioni Alberto Stefani: «Il Veneto sta lavorando sulle 23 materie ed è già pronto. E i Lep sono una garanzia per il Centro-Sud». Ivo Rossi: «A che livello fisso l’asticella del diritto? Serve un regionalismo cooperativo, non conflittuale»