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Dania Nour, 17 anni, palestinese di Beit Jala (Betlemme), è una delle due nuotatrici della squadra olimpica palestinese in gara nelle Olimpiadi di Tokyo. Dania è stata la portabandiera, insieme al sollevatore di pesi, Mohammad Hamadail, alla sfilata inaugurale. Al Sir racconta le sue emozioni e ripercorre i sacrifici compiuti per regalare al suo Paese "trenta secondi di gloria". L'atleta sarà in gara nei 50 mt. stile libero venerdì 30, in terza batteria di qualificazione

Ci siamo, finalmente il 23 luglio 2021 è giunto, con il suo carico di sogni, speranze e sudore. Tokyo e la sua notte saranno illuminate dal braciere olimpico che brucerà con le fiamme arrivate dal sacro stadio di Olympia: i Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo cominciano, con un anno di ritardo, ma cominciano, testardi testimoni di quella volontà di non arrendersi mai che è tipica dell’atleta olimpico. Nella guerra contro la pandemia sono state perse non una ma più battaglie: lo spostamento di un anno, la perdita del pubblico, la paura che ancora attanaglia i Governi e gli enti sanitari dei Paesi che vedranno sventolare la propria bandiera sull’ovale dello Stadio Olimpico di Tokyo

Valentina Vezzali: “Il governo è pronto a fare la sua parte. Siamo pronti ad affrontare questa nuova sfida in funzione di un evento dall’alto contenuto valoriale e culturale”. Stefani: “Soprattutto sul tema delle disabilità, lo sport sarà la grande scuola per tutti”

A presentare la delegazione, guidata dal capo missione Juri Stara, segretario generale del Comitato italiano paralimpico e capitanata dai due portabandiera Beatrice Vio e Federico Morlacchi, è stato il presidente del Cip, Luca Pancalli. "113 atleti e maggioranza di donne, già doppio traguardo storico"

La campionessa di lancio del peso, originaria del Camerun, dal 29 aprile ha la cittadinanza italiana. “Ho sempre sentito questo Paese come il mio”, dice. È stata il volto femminile di “Notti europee” su Rai Uno, in seconda serata, dopo le partite di calcio. "Ho gioito tantissimo per il trionfo della Nazionale, finalmente da italiana"

A Wembley la finale d’Europa calcistica, a Wimbledon, a sedici chilometri più a Sud, un’altra storia che pochi avrebbero pensato potesse divenire realtà: a sfidare l’onnivoro numero uno del tennis mondiale, in una partita durata 3 ore e 24 minuti, è stato un ragazzo italiano. E, comunque sia andata, non è stato un caso, perché dietro questa prima finale a Church road per un italiano ci sono duri e continui allenamenti, affetti, famiglia, gruppo, umiltà e talento. Dopo 144 anni - quasi un secolo e mezzo dalla fondazione - un italiano ha giocato una finale, qui nel tempio del tennis, 45 anni dopo quella vinta sulla terra del Roland Garros da un altro italiano, Adriano Panatta, guarda caso pure lui di Roma. Anche se stavolta è stato diverso, perché qui eravamo sull’erba, e Matteo giocava contro il più forte tennista di tutti i tempi, in grado di eccellere su qualsiasi superficie

L’edizione 2021 si svolgerà dal 2 al 4 luglio a Porto San Giorgio (Fm) promossa dall’associazione "Liberi nel Vento". Record di partecipanti: 50 i timonieri in arrivo da tantissime regioni per contendersi i trofei. E il 4 luglio nastro rosso in testa d’albero contro la violenza sulle donne