Chiesa nel mondo

“Si tratta di un processo lungo e ancora in divenire. L’augurio è che questa sinodalità diventi stile permanente nella Chiesa”. È Margaret Karram, presidente del Movimento dei Focolari, a raccontare al Sir l’esperienza vissuta a Praga per la tappa continentale dell’Assemblea Sinodale Europea: “Si parla sempre di ciò che oggi manca nella Chiesa e si parla forse troppo poco di quello che la Chiesa fa nel mondo. Pensiamo agli ordini religiosi, ai movimenti e ai carismi nati nella Chiesa lungo i secoli. Pensiamo a quanti oggi lavorano a fianco degli emarginati, per i poveri, i malati”

Da 55 anni le fragilità e le emergenze in Italia e nel mondo incontrano il sostegno della Comunità di Sant’Egidio. Un aiuto e un accompagnamento offerto non solo a chi è povero dal punto di vista materiale, come i senza fissa dimora, ma anche relazionale, come gli anziani soli e i disabili. Quelli che la società considera scarti, Sant’Egidio li chiama amici. Un’amicizia che “unisce”, un legame “gratuito e circolare” lo ha definito il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana e arcivescovo di Bologna che ieri sera, 9 febbraio, ha presieduto nella basilica di San Giovanni in Laterano la celebrazione eucaristica per il 55° anniversario della Comunità di Trastevere.

Partecipare alla missione salvifica della Chiesa in comunione con il Papa, fedeli al Magistero della Chiesa e ai carismi donati dallo Spirito. E poi promuovere iniziative e programmi concreti per l'evangelizzazione cooperando con altre comunità e movimenti ecclesiali alla diffusione di un autentico ecumenismo. Sono alcuni dei temi al centro della Conferenza Generale delle Comunità Carismatiche di Alleanza riunite a Roma da domani e fino a domenica prossima. Sorte negli Stati Uniti intorno negli anni ’60, le Comunità di Alleanza, si inseriscono da subito all'interno della “corrente di grazia pentecostale” che da oltre un secolo attraversa le Chiese Cristiane e la cui espressione nella Chiesa Cattolica è denominata “Rinnovamento Carismatico Cattolico”

È stata “un’esperienza spirituale che ci ha condotto a sperimentare, per la prima volta, che è possibile incontrarci, ascoltarci e dialogare a partire dalle nostre differenze e al di là dei tanti ostacoli, muri e barriere che la nostra storia ci mette sul cammino”. È quanto scrivono i circa 200 delegati delle 39 Conferenze episcopali europee al termine della prima parte dell’Assemblea sinodale europea che si è svolta a Praga dal 5 al 9 febbraio. “Sono veramente molto contento”, commenta il card. Hollerich. “Potevano esserci tensioni molto feroci ma questo non è avvenuto. Siamo rimasti fratelli e sorelle"

“In Ucraina stiamo subendo la crudeltà della guerra. E’ una terribile invasione, un vero genocidio”. Si è alzata questa mattina a Praga, all’Assemblea Sinodale Continentale Europea, la voce dell’Ucraina e a farsene portavoce è stato il vescovo greco-cattolico ausiliare di Ternopil-Zboriv, mons. Teodor Martynyuk.

Oggi a Latakia, città costiera siriana, è atteso il nunzio apostolico in Siria, card. Mario Zenari che porterà conforto ai circa 200 terremotati ospitati nel locale convento francescano del Sacro Cuore di Gesù. La "carezza" del Papa arriverà così in un'altra città duramente colpita dal sisma del 6 febbraio. Da Latakia arriva la testimonianza di Giacomo Pizzi, collaboratore di Pro Terra Sancta, associazione che opera in Medio Oriente, dove sono presenti i frati della Custodia di Terra Santa, al fianco delle comunità locali.

“Il mio pensiero va, in questo momento, alle popolazioni della Turchia e della Siria duramente colpite dal terremoto, che ha causato migliaia di morti e di feriti. Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità. Ringrazio quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori, in parte già martoriati da una lunga guerra”.

“Mi preoccupano i bambini, mi preoccupano le donne, mi preoccupano le situazioni senza speranza concreta. Ci sono migliaia di persone che hanno perso tutto, la casa, il luogo dove hanno sempre vissuto. Avere una sicurezza per il futuro è importante ma adesso queste persone non sanno cosa sarà di loro per i prossimi sei mesi o per tutta la vita”. Ha gli occhi pieni di lacrime mons. Martin Kmetec, arcivescovo di Smirne e presidente della Conferenza episcopale turca. Si trova a Praga dove è in corso la tappa continentale dell’assemblea sinodale europea. "Le notizie sono drammatiche. Ogni giorno si trovano morti". "È una catastrofe”.