Chiesa nel mondo

“Illustrissimo signor presidente, a nome mio e della Conferenza episcopale italiana, le esprimo le più sincere congratulazioni per l’incarico che è chiamata a ricoprire. Con lei si apre anche una pagina storica per il nostro Paese: il nuovo Governo è il primo guidato da una donna nel ruolo di presidente del Consiglio”. 

Centinaia di persone sono state ospitate in più di un quarto di secolo nella Casa di accoglienza Santo Stefano, fondata e diretta da don Roberto Sciolla grazie all’aiuto di decine di volontari, operatori del Servizio civile e obiettori di coscienza e grazie ai fondi dell'8xmille alla Chiesa cattolica.

“Mai più la guerra, avventura senza ritorno, spirale di lutti e di violenza”. La preghiera per la pace di Giovanni Paolo II è stata letta ieri sera, in lingua ucraina, polacca e italiano, nella chiesa inferiore del Santuario a lui dedicato a Cracovia, illuminata solo dalla luce delle candele. In ginocchio, i 150 delegati nazionali provenienti da 30 Paesi europei, riuniti a Cracovia per il Simposio del Ccee, hanno implorato il dono della pace in Ucraina e si sono rivolti ai “cuori dei responsabili delle sorti dei popoli” affinché fermino “la logica della ritorsione e della vendetta” e si aprano a “soluzioni nuove, gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra”.

“I giovani sono l’antenna del futuro e se perdiamo l’ascolto dei giovani non sapremo come orientarci verso un futuro che pure è alle porte”. A parlare è il card. Oscar Cantoni, vescovo di Como e responsabile della sezione Vocazione del Ccee. E’ a Cracovia per il Simposio europeo organizzato dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee) e dall’Arcidiocesi di Cracovia in preparazione alla Giornata mondiale della Gioventù di Lisbona nel 2023. In un’intervista al Sir rilasciata a margine dei lavori, il cardinale parla della condizione in cui si trovano i giovani oggi. “Sono i veri poveri”, dice e aggiunge: “Si aspettano di essere aiutati da persone che si appassionano a loro, ai loro problemi, alle loro difficoltà, alle loro ansie ma anche alle loro istanze e ai loro sogni. Hanno bisogno di essere ascoltati, accolti, compresi e perdonati. Hanno bisogno di qualcuno che insegni loro a vivere e a sperare”.

Nel cuore di Cracovia, dal santuario San Giovanni Paolo II, il Papa dei giovani e del dialogo, sale di nuovo un appello di pace “ai capi delle nazioni e della comunità internazionale affinché facciano tutto ciò che è in loro potere per porre fine all’attuale guerra che sta distruggendo vite e causando sofferenze indicibili”.

Con un pensiero alla martoriata terra ucraina, si è aperto questo pomeriggio a Cracovia nel Santuario San Giovanni Paolo II, il Simposio europeo dal titolo “Alzati! Cristo ti chiama”, organizzato dalla Commissione Giovani e dalla Sezione Catechesi del Ccee e dall’Arcidiocesi di Cracovia. 150 delegati nazionali dei cinque settori pastorali Giovani, Scuola, Università, Vocazioni e Catechesi provenienti da circa 30 paesi d’Europa, si sono dati appuntamento qui per una tre giorni di incontro, confronto sulle sfide del continente europeo, momenti di preghiera e di festa in un percorso che sta portando i giovani di tutto il mondo verso la Giornata mondiale della Gioventù di Lisbona nel 2023

Testimonianze missionarie dalla diocesi di Rumbek. Il cui vescovo, 47 anni, ha trascorso già metà della sua vita in Africa: padre Christian Carlassare è il comboniano gambizzato ad aprile del 2021. Un Paese giovane ma carico di problemi, dove il vangelo porta semi di speranza

Seppur sparita dai radar dell'informazione, la guerra in Siria, scoppiata nel 2011, continua a fare morti. Di questi giorni la notizia di scontri tra milizie ribelli nella zona di Idlib per il controllo dell'area, unica rimasta in mano agli oppositori jihadisti del regime del presidente Assad. Nella zona vive una piccola comunità cristiana, con due frati della Custodia di Terra Santa, padre Hanna Jallouf e padre Luai Bsharat. Il Sir ha raccolto la testimonianza di padre Hanna

Don Vincenzo Barbante, presidente della Fondazione con sede a Milano, ricorda il sacerdote che ha speso la vita per la cura dei piccoli e degli ultimi, realizzando iniziative che oggi ne proseguono l'opera. 5.700 operatori, 28 Centri in 9 regioni italiane, oltre 3.700 posti letto. "Don Carlo viveva in una condizione perennemente orante" e sapeva costruire relazioni virtuose. Le sfide attuali, tra cura e ricerca. "Noi ci troviamo in un sistema che rischia di dare per carità ciò che spetta per diritto". Sabato 22 ottobre una messa in Duomo nel 120° della nascita

"Questa bambina mi ha fatto conoscere la bellezza di Dio!”. Inizia così la testimonianza di Nunziella Cucuzza, insegnante di religione e moglie di Tito Squillace, medico volontario dell’ospedale di Kalongo, in Uganda. Un progetto scolastico e di accoglienza per minori disabili

Diventa beato padre Giuseppe Ambrosoli, medico comboniano, fondatore dell’ospedale di Kalongo in Uganda. La sua vita dedicata ad accogliere e curare i malati è un esempio di servizio ai più fragili, formando anche generazioni di infermieri e ostetriche della regione