Chiesa nel mondo

Papa Francesco “ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi metropolitana di Torino e come amministratore apostolico della diocesi di Susa, presentata da mons. Cesare Nosiglia” e “ha nominato arcivescovo metropolita di Torino e vescovo di Susa (Italia) il rev.do Roberto Repole, del clero della medesima arcidiocesi metropolitana, finora canonico e docente, unendo in persona Episcopi le due sedi”. Lo rende noto oggi la Sala Stampa vaticana.

“La testimonianza dei martiri in Algeria è che la vita è più forte della morte e che la fraternità vincerà. Non c’è altra scelta. Non c’è altra opzione. Come dice papa Francesco la fraternità è la nuova frontiera dell’umanità. Scoprirsi fratelli e rispettarsi nelle nostre differenze. L’alternativa alla fraternità è la distruzione”. Parla il nuovo arcivescovo di Algeri, Jean-Paul Vesco, alla vigilia dell’Incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo a Firenze. Che in questa intervista al Sir, confida: “Vorremmo poter essere riconosciuti come essere umani, fratelli e sorelle di questo popolo, cittadini di questo Paese"

"Collaborando e dialogando possiamo costruire l’Europa e fare del Mediterraneo un bene comune”. È con questa convinzione che mons. Stanislav Hocevar, arcivescovo e metropolita di Belgrado, parteciperà all’Incontro dei Vescovi e Sindaci del Mediterraneo in programma a Firenze. A pochi giorni dall'apertura, il 23 febbraio, il Sir ha raccolto la sua testimonianza. L'esperienza della guerra balcanica per rilanciare la convivenza

“Abbiamo deciso di fare un viaggio in Ucraina per andare al di là delle cronache diplomatiche e militari e arrivare a capire le ricadute sulla gente comune del braccio di ferro che è in corso tra le grandi potenze”, spiega Antonio Labanca delle Missioni Don Bosco che, con la fotoreporter Ester Negro, ha trascorso cinque giorni tra Kiev e Leopoli visitando le diverse opere salesiane nel paese, parlando con i giovani e la gente comune oltre che con le autorità. Sono tornati portandosi dietro l’idea di un Paese che sa di essere una pedina in un gioco più grande, ma che non vuole rinunciare a rivendicare la sua indipendenza. E nel quale riecheggiano ricordi storici mai dimenticati, anche se nascosti

Speriamo che il consolante successo di questa serie, di cui volutamente non ho detto molto perché la devi vedere, ci rianimi e ci induca a riappropriarci del colorato ed entusiasmante mondo della cultura e della comunicazione. Ci aiuti in questo l’esempio di Uno che, per spiegare le cose di Dio al popolo di Dio, e introdurre la novità del Vangelo, osò analogie fino ad allora impensate con il lievito, le pecore, i passeri e i gigli, e che lasciò per questo a bocca aperta le folle da tempo annoiate dai “maestri”

Dopo Bari (2020) i vescovi delle Chiese che si affacciano sul Mediterraneo si ritrovano a Firenze. Sessanta delegati provenienti da 20 Paesi bagnati dal Mare Nostrum parleranno della vita delle comunità cristiane all’interno delle città con un occhio attento al tema della cittadinanza, parola chiave di questa seconda edizione di “Mediterraneo frontiera di pace”. Tra i partecipanti anche il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, sotto la cui giurisdizione pastorale ricadono Israele, Palestina, Giordania e Cipro. Il Sir ha raccolto la sua testimonianza

Nel momento in cui tornano a soffiare i venti di guerra, l'incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo può essere "una grande occasione  per rilanciare il ruolo dell'Italia quale Paese del Mediterraneo al centro di una nuova politica mondiale di pace e di sviluppo". A spiegarlo al Sir è Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell'Anci.

Papa Francesco ha aperto il Simposio internazionale sul sacerdozio con un intervento durato circa un'ora. Il punto di partenza: l'esperienza maturata in oltre 50 anni di sacerdozio. L'obiettivo: sintetizzare l'identità sacerdotale in "quattro vicinanze"

“Tutti i vescovi europei e le comunità cristiane sono vicini a quanti soffrono a causa di questi drammatici momenti di tensione con la preghiera di tutta la Chiesa e con un forte appello ai responsabili delle Nazioni perché si impegnino a risolvere il problema attraverso il dialogo e i negoziati, senza ricorrere alle armi”. È l’appello lanciato oggi a nome di tutti i vescovi del continente europeo da mons. Gintaras Linas Grušas, presidente del Ccee, alla vigilia dell’incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo e in queste ore cruciali per i negoziati in Ucraina

Il Papa ha concluso il ciclo di catechesi su San Giuseppe soffermandosi su un verbo: "custodire". Alla fine un appello all'Europa, mentre soffiano venti di guerra in Ucraina, perché "le nazioni di questo continente, consapevoli delle loro radici cristiane, risveglino lo spirito di riconciliazione, di fraternita, di solidarietà, di pace, di rispetto di ogni Paese e della libertà di ogni Paese”.