Chiesa nel mondo

La Presidenza della Conferenza episcopale italiana, riunitasi questa mattina a Firenze all’indomani della chiusura dell’Incontro “Mediterraneo frontiera di pace”, ha ricevuto da Caritas Italiana un aggiornamento circa la situazione emergenziale in Ucraina. Ai vescovi sono state portate le testimonianze dei responsabili di Caritas Ucraina (Chiesa greco-cattolica) e Caritas Spes (Chiesa latina). 

Si è concluso a Firenze l'incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo. "L'auspicio, condiviso dai vescovi e dai sindaci, è che la Carta di Firenze si diffonda il più possibile nelle nostre comunità religiose e cittadine", dice mons. Raspanti tracciando per il Sir un bilancio dei lavori: "La consegneremo innanzitutto al Santo Padre, al quale va la nostra vicinanza e il nostro sostegno, con l'auspicio di una pronta guarigione"

Intervista al card. Jean-Claude Hollerich (vescovi dell'Ue): “Dobbiamo fare tutto, ma dico veramente tutto, compiere tutti gli sforzi possibili per tornare alle negoziazioni, per tornare ad una de-escalation della violenza. La guerra non dà mai soluzioni. La guerra produce solo nuovi problemi. Nella guerra la gente muore e questo è terribile. Mi rende veramente molto triste tutto questo. Penso ai nostri cattolici, a tutto il popolo ucraino che soffre. Penso in particolare a tutti i giovani, ai soldati che debbono uccidere e a quelli che sono uccisi. Questa è una de-umanizzazione"

“La coscienza della necessaria collaborazione tra l’istanza religiosa, rappresentata in questo caso dai vescovi e si spera in futuro anche da vescovi di altre denominazioni, imam e rabbini, e quella civile, rappresentata dai sindaci delle città del Mediterraneo. I vescovi e i sindaci, infatti, rappresentano il loro territorio, i loro abitanti con peculiarità e storie definite”.