Un video in cui si invitano i cittadini a stare a casa e a non mollare. I sindaci del territorio che si sviluppa intorno a Bassano del Grappa e dell’Altopiano di Asiago (Vicenza) si sono uniti per dare un messaggio di sostegno e speranza ai propri concittadini impegnati nel rispettare le indicazioni date dal Governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
Fatti
E’ pronto il Piano Ospedaliero del Veneto per fronteggiare l’emergenza coronavirus, preparando l’intero sistema sanitario, soprattutto dal punto di vista infrastrutturale e dei posti letto, all’ipotesi di maggior pressione possibile.
L'immediatezza di una telefonata tra alcuni familiari delle persone detenute e volontari della parrocchia della reclusione Due Palazzi riesce ad accorciare le distanze, rassicurare e a mantenere le relazioni tra dentro e fuori il carcere in questo momento di fragilità per tutti.
Oggi, 15 marzo, la Siria entra ufficialmente nel suo decimo anno di guerra. Il Sir ha intervistato il card. Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria per tracciare un bilancio di questo decennio di conflitto che ha provocato oltre mezzo milione di morti e milioni di sfollati. La più grande crisi umanitaria dopo la Seconda Guerra Mondiale
"In questo momento di difficolta' per il Paese arriva una buona notizia: il nostro connazionale Luca Tacchetto e' libero. L'ho appena sentito al telefono e sta bene. Ho sentito anche il padre. Luca era stato rapito piu' di un anno fa in Burkina Faso da una cellula jihadista". Lo dice il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Facebook.
Da Idlib a Gaza, le piccole comunità cristiane locali pregano per i “fratelli italiani” alle prese con la pandemia del Coronavirus.
Prosegue senza sosta l’individuazione di nuove iniziative per fronteggiare il Covid-19 in Veneto.
La Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) dichiara di “seguire con attenzione” gli sviluppi e di essere in contatto con le autorità civili, che hanno proibito le manifestazioni di tutti i tipi, con grandi concentrazioni di persone.
“Tantissimi lavoratori del pubblico e del privato in ogni settore stanno operando in una condizione difficile e con grande sacrificio per mandare avanti il Paese. Mi scrivono in molti, e a loro va la mia vicinanza e un grande grazie, con l'invito a tutte le istituzioni e alle aziende di proteggere nei modi stabiliti dalle autorità sanitarie queste persone, perché proteggere i lavoratori vuol dire proteggere l'Italia. Un pensiero particolare, come simbolo di questa lotta durissima, lo
abbiamo dedicato a chi è in trincea per la nostra salute. Medici, infermieri, operatori sanitari, lavoratori del sistema salute. Rischiano ogni giorno per tutta la comunità con gesti di "ordinario eroismo".
Le indicazioni di Garante e Viminale per bambini e famiglie. Dal “vademecum” del ministero dell'Interno alle raccomandazioni di Filomena Albano: restare a casa e riscoprire le relazioni “di qualità”. Una passeggiata si può fare, purché “vicino casa, per poco tempo e senza assembramenti”
Maria Teresa Teobaldo, catechista della parrocchia della casa di reclusione di Padova, ogni giorno scrive una mail a uno dei suoi ragazzi. È il suo modo per stare loro accanto, da casa.
Se badanti e baby sitter continuano a lavorare anche (e ancor di più) in questo periodo, le colf in molti casi sono licenziate, o restano a casa senza retribuzione. Aclicolf: “La mancanza di ammortizzatori sociali espone centinaia di migliaia di persone, soprattutto donne, a rischio impoverimento”
Sovraffollamento, prossimità forzata, scarso accesso alle cure e ai servizi igienici. Preoccupa la situazione sanitari dei centri sovraffollati e degli insediamenti informali. Le associazioni lanciano l’allarme e propongono alternative al governo: “Bisogna agire ora, prima che sia troppo tardi”
“Faremo tutto il necessario per sostenere gli europei e l’economia europea”: lo ripete più volte Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, mentre illustra, a Bruxelles, le misure definite per rispondere all’emergenza Covid-19.
Scoppiata il 15 marzo del 2011, la guerra in Siria entra nel suo decimo anno di vita, lasciandosi dietro più di mezzo milione di morti, circa 7 milioni di sfollati interni e quasi altrettanti nei Paesi limitrofi, soprattutto in Turchia, Libano, Giordania, Egitto e Iraq. Dopo tanti anni di guerra è possibile parlare di pace e di ricostruzione? Lo abbiamo chiesto a Edoardo Tagliani, direttore dei programmi in Medio Oriente della Fondazione Avsi