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Il sindaco Claudia Corradin è allo stremo, come il personale ridotto al minimo che ancora opera all'interno del Centro servizi per anziani Pietro e Santa Scarmignan. A oggi tutti i 63 ospiti sono positivi al Coronavirus così come 25 operatori. Nessuna risposta alle richieste di aiuto inviate ad altre strutture, cooperative e Ulss 6. 

La storia di Maria, che ogni giorni lavora per 6 ore a stretto contatto con il pubblico: “Dico ai clienti di stare a distanza, ma non tutti lo fanno e qualcuno si avvicina. Vedo ogni cliente come possibile untore. Ho la stessa mascherina da giorni, quando torno a casa sono sfinita e stressata”

Il giornalismo è a una svolta, chiamato alla prova dall'emergenza Covid-19. "Tanti colleghi, fra cui quelli dei media cristianamente ispirati, stanno mettendo in campo - afferma al Sir il direttore di Avvenire - un’informazione che vorrebbe aiutare a 'leggere' i diversi risvolti della pandemia, a vederne i contorni italiani e internazionali. E a comprendere che non se ne esce da soli, ma insieme". Lo smart working, la versione digitale free, i problemi di distribuzione postale. Le difficoltà non mancano, ma le notizie di qualità sono più che mai necessarie. Il ruolo del governo, l'azione dell'Unione europea

Bergamo e Provincia ha, in questo momento, il più alto numero di contagi: 4.645 persone hanno contratto il virus secondo i dati forniti il 19 marzo alle 17 dalla Protezione civile. Un numero, probabilmente, al ribasso, come ci spiega un giovane parroco di Caprino Bergamasco: sono tantissimi, infatti, gli anziani che muoiono in casa con sintomi che sono chiaramente riconducibili al coronavirus ma che non sono stati accertati perché magari non hanno avuto la tosse o la febbre. Di fronte a questa tragedia immane, la testimonianza dei sacerdoti, la dedizione di medici e infermieri, la solidarietà tra la gente non fanno morire la speranza

L’inquinamento dei corsi d’acqua e il cambiamento climatico stanno costringendo migliaia di persone a lasciare le proprie case. A denunciare la situazione è un nuovo report del Norwegian refugee council, “When canals run dry”

Anche il Sudafrica ha fatto scattare il 16 marzo le misure di prevenzione e sicurezza per contenere il contagio da Covid-19. Il paziente zero è risultato positivo dopo un viaggio in Italia. I numeri sono ancora contenuti perché i tamponi vengono effettuati solo per casi a rischio, ma cresce la paura che il contagio possa diffondersi in maniera sotterranea, soprattutto nelle township