Fuori di campo è la cooperativa sociale del gruppo Polis che dal 2007 cerca di instaurare un rapporto speciale tra svantaggio sociale, comunità e ambiente
Storie
È il bene che ha legato in passato mamma Lidia e poi la figlia Barbara a Ira, accolta una prima volta a Padova nel 2008 e oggi, con i suoi figli, dopo esser scappata dalla sua Ucraina guerra
Juldeh Barry è profugo dal Gambia e ha 23 anni. Dal 2021 vive in casa della famiglia Barzon che ha aderito al progetto Embracin del Comune di Padova. Ospitare una persona migrante in difficoltà e sostenerla nel suo percorso verso l’autonomia dona umanità ed è un’esperienza che arricchisce la famiglia intera
A Casa dei pini Natale si fa Natale ben prima del 25 dicembre. Nella settimana che lo precede, il tempo dell’attesa è già il tempo della festa, della condivisione, delle porte aperte.
Don Pietro Frizzarin, sacerdote padovano, per 42 anni è stato al servizio della Calabria, di cui 16 come cappellano in carcere. Il messaggio che porta con sé: dietro le sbarre si può cambiare perché «la misericordia di Dio ha la pazienza nel tempo e negli anni»
Magari non a tantissimi, ma comunque a un buon numero di persone, soprattutto ai cultori della Grande Guerra, sarà già noto che il nonno di papa Francesco è stato arruolato e ha combattuto nel primo conflitto mondiale da cittadino italiano.
Quel nostro primo incontro fu a Siena, la bellissima Siena. Lui che aveva appena fatto il salto dal Padova, dalla C1 alla Serie A, quasi sorpreso e stupito di quel che gli stava capitando.
Il pianista fuori posto. Paolo Zanarella ricorda il momento preciso – era il 2009 – quando ha deciso che avrebbe cominciato a suonare il suo pianoforte in strada, sulle vette delle Dolomiti, alle 5 di mattina in spiaggia... «Fuori dai posti convenzionali e fuori dagli schemi»
C’è la renetta di Champagne recuperata quasi sessant’anni fa da nonno Gino per la sua bellezza e conservabilità.
Nicolò Celegato ha trentatrè anni e vive a Selvazzano Dentro: da quando era piccolo coltiva una grande passione per i presepi e dal 2010 è maestro presepista. Ama molto i diorami e i colori caravaggeschi e per le sue creazioni s’ispira anche alla realtà rurale dei Colli
Da Padova a Roma in bicicletta per dimostrare che nonostante limiti e fragilità fisiche si possono raggiungere traguardi importanti, come un pellegrinaggio sulle due ruote dal Veneto a Roma, nel nome di san Giovanni Paolo II e con i grandi santi compagni di strada, oltre che con i familiari e tanti amici, medici compresi, che fanno da sostenitori.
Nata nel 1922 come schola cantorum su impulso del parroco di allora, il vulcanico padre Ludovico Bressan, oggi ne fanno parte una quarantina di volontari che ogni domenica alle 10 animano la messa. Da cent’anni lo spirito di servizio resta al centro dell’impegno
Stefano Rizzo, classe 1999 di Terrassa Padovana, è stato premiato di recente come miglior liutaio dell’anno al Guitar international rendezvous di Spilimbergo. La sua passione per la musica è sorta in patronato a Conselve e le sue prime chitarre sono nate con la pandemia
«I miei con quel loro ristorante-birreria, io lì con la bici di mia sorella, bella gialla, ce l’ho ancora, che mi divertivo. Chi
portava ai miei la carne era un amico di famiglia, lui aveva corso in bici, lui così a dirmi che mi avrebbe portato “a correre”, avevo cinque anni e ho dovuto aspettare di averne sei per cominciare. Un anello attorno allo stadio di calcio, strada asfaltata, ne chiudevano metà. I miei? Subito ok anche se loro sono stati sempre più vicini al calcio, a partire da mio nonno e poi pure mio padre, come dirigenti della società di qui e mia madre che con mia zia andava pure a pulire gli spogliatoi».
Il pozzo dei desideri è la giovane associazione fondata dall’ingegnere padovano Matteo Ferrari per costruire pozzi in Malawi, soprattutto nelle regioni più remote. Dal 2015, in sette anni, le strutture costruite sono state quasi sessanta a servizio di circa 29 mila persone