Fortissime turbolenze scuotono ila Chiesa ortodossa russa che ieri, riunitosi in Santo Sinodo, ha deciso di sollevare dall'incarico di presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne il conosciutissimo metropolita Hilarion. Don Stefano Caprio è uno dei più grandi conoscitori del mondo russo e del Patriarcato di Mosca in Italia, riflette sulle conseguenze che queste "tensioni" interne possono avere sul futuro del dialogo. "Nessuno lo sa. La situazione è talmente confusa", risponde subito. "E’ un tempo di attesa in cui rimanere sensibili, disponibili, non buttare niente di quello che si è costruito prima, senza accusare nessuno ma rimanere aperti all’ascolto e a nuove possibilità di dialogo. Papa Francesco a settembre vuole andare in Kazakistan. Un altro paese ex sovietico dove sebbene non ci sia una maggioranza ortodossa, ci sono però meno tensioni ed è più facile parlare. È un’idea che va proprio nello stile di Francesco. Che invece di ricominciare dal centro, propone di ripartire dalle periferie. Andare ai margini anche dell’ortodossia e vedere se da lì, si può risalire e riprendere il cammino".