Chiesa nel mondo

"Siamo veramente inorriditi e profondamente rattristati per quanto accaduto nella diocesi di Ondo. Stiamo tutti soffrendo. Siamo inorriditi dal livello di violenza raggiunto, non si era ancora arrivati fino a questo punto". A parlare al Sir è monsignor Ignatius Ayau Kaigama, arcivescovo di Abuja e presidente della Conferenza episcopale regionale dell'Africa Occidentale, all’indomani dell’attacco alla chiesa di San Francesco Saverio a Owo, nello Stato di Ondo, nella Nigeria sudoccidentale. Secondo l'arcivescovo il numero delle vittime potrebbe salire, i media nigeriani parlano di 50/100 persone.

Don Nicola Galante, 31 anni e sacerdote dal 2020, finora ha esercitato il proprio ministero pastorale sempre in compagnia del Covid 19. Specialmente nella struttura ospedaliera di cui è cappellano, l'Ospedale “San Giuseppe e Melorio”, riconvertito durante la pandemia in Covid Hospital

Undici anni fa moriva, a soli 35 anni, don Franco Marcone. A Giulianova (Te) la sua memoria è viva anche grazie alla casa che la sua famiglia ha donato alla diocesi di Teramo-Atri e dove oggi risiede l'Associazione Dono di Maria, che si occupa dei più poveri e bisognosi

Con la Pentecoste, il mistero della Rivelazione del Dio Unitrino nella nostra storia umana si compie: lo Spirito Santo entra da protagonista nei rapporti e nelle relazioni umane, come Persona che chiama i credenti a dilatare l’esperienza della fede nel Risorto e nel Padre in quella della testimonianza. In questo modo, coloro che credono, uomini e donne, sono portati a scoprire che la loro è una vita stabilmente “in uscita”, essenzialmente legata a chi ancora non conosce il Figlio né il Padre.

Noi non loro. Più che un titolo è un manifesto quello scelto per il primo convegno nazionale, promosso dal servizio per la pastorale delle persone con disabilità della Cei. Sì perché anche nella Chiesa c’è bisogno di parlare di accoglienza piena, partecipazione attiva e cura reciproca dell’altro che non ponga barriere. Nella due giorni a Roma, a cui hanno partecipato più di 300 iscritti, più che menzionare gli ostacoli, i relatori hanno cercato di trovare i punti di incontro per portare avanti un cammino condiviso.

Sono molti i diciottenni che nei vari Istituti superiori di secondo grado di Lucera, in questi giorni, si stanno preparando al primo grande esame della vita: quello di maturità. È con loro che il vescovo Giuseppe Giuliano è voluto “ritornare giovane”. L’ha fatto con la stessa intuizione che lo mosse sin dal suo primo anno di ministero episcopale in questa Chiesa di Lucera-Troia, quando desiderò incontrare tutti i maturandi delle scuole del territorio diocesano “a casa sua”, in Episcopio, per conoscerli, per parlare con loro, per ascoltare le esigenze dei loro cuori.

Il “colpo di fionda” fu quello di padre Remigio, frate cappuccino venuto a compiere una missione a Canale d’Agordo quando Albino Luciani - il futuro Papa che sarà proclamato beato il prossimo 4 settembre - era ancora un ragazzino. Affascinò i chierichetti del paese con i suoi racconti e poi, durante una passeggiata verso la chiesetta di Garés, li stupì con la sua abilità a tirar di fionda. E quando chiese a quei ragazzi chi voleva seguirlo in convento, Albino disse subito “Io, io!”. Voleva partire davvero. Lo trattennero il parroco e la famiglia... È uno dei racconti contenuti del podcast di Radio Vaticana in quattro puntate, dedicato a Papa Luciani, narrato da Andrea Tornielli, direttore editoriale dei media vaticani. Il Sir lo ha intervistato.