Chiesa nel mondo

Il XXV Anniversario della Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa (Fafce) coincide con l’anno per la famiglia Amoris Laetitia, nel corso del quale celebreremo il X Incontro mondiale delle famiglie. Una serie di coincidenze a dir poco provvidenziali, anche perché ci hanno permesso di realizzare, con la partecipazione del Dicastero per i Laici, la famiglia e la vita – il 10 giugno scorso – un piccolo incontro europeo delle famiglie, in un contesto decisamente nuovo come quello di un’Europa al momento con una guerra in corso ed alle prese con una crisi economica e sociale frutto di due anni di pandemia.

Il ricco programma e la “modalità mista” tra presenza e distanza, come eredità della pandemia e a cui ormai ci siamo abituati, fanno decisamente pensare che sarà anche questo un grande evento. E perché no? Forse ancora più grande perché si potranno raggiungere in diretta tutte le famiglie nel mondo che desidereranno partecipare grazie alle connessioni digitali. Tantissime famiglie che probabilmente mai sarebbero riuscite a venire a Roma. Inoltre la modalità “multicentrica e diffusa” coinvolgerà direttamente anche tutti coloro che desidereranno respirare aria di incontro mondiale nelle proprie diocesi di appartenenza in tutto il mondo

Nell'Eucaristia Gesù non ci dà solamente la sua Parola, il suo Vangelo, ci dà anche il suo “corpo” per farci comprendere che il nostro incontro e la nostra comunione con Lui non passano attraverso le idee, ma attraverso la concretezza del dono di sé nella vita di tutti i giorni. Il fatto che “tutti mangiarono a sazietà” ci dice che il Signore non vuole escludere nessuno e che la sua Chiesa dev'essere capace di proclamare il regno di Dio prendendosi cura di tutti e accogliendo tutti

“Della teologia della comunicazione si può parlare tanto… La passione di Dio è comunicarsi, sempre comunica: con il Figlio nello Spirito, e poi a noi. Comunicare è una delle cose che è più che una professione: è vocazione. E questo don Alberione ha voluto sottolineare nelle diverse famiglie – cosiddette – paoline, questo del comunicare”.

“Il tratto essenziale del Cuore di Cristo è la misericordia, la compassione, la tenerezza. Questo non va dimenticato: lo stile di Dio, già nell’Antico Testamento, è questo. Vicinanza, compassione e tenerezza. Non c’è l’organizzazione, no, vicinanza, compassione, tenerezza. E allora penso che voi siete chiamati a portare questa testimonianza dello ‘stile di Dio’ – vicinanza, compassione, tenerezza – nella vostra missione, là dove siete e dove lo Spirito vi guiderà”. 

La sanità cattolica fa rete e dopo due anni di pandemia tira le somme, analizza le problematiche, profetizza sulle sfide da affrontare e sulle opportunità da cogliere per farsi prossima. I punti di forza e le criticità della sanità sono emersi mercoledì 15 giugno, nel corso dell’incontro “Prendersi cura ai tempi della tecnoliquidità”, svoltosi nell’auditorium del Centro “Santa Maria della Pace” della Fondazione Don Gnocchi

La povertà continua a mordere, come confermano i recenti dati Istat secondo i quali "la povertà conferma sostanzialmente i massimi storici toccati nel 2020, anno d'inizio della pandemia". E dopo la pandemia, è la guerra ora colpire, e duramente. Anzitutto il martoriato popolo ucraino, e poi, a cascata, la stabilità economica di chi già versava in situazioni più che precarie. Il Sir ha visitato una parrocchia della periferia romana, per ascoltare la testimonianza di uno dei tanti parroci in prima linea nella carità verso i più bisognosi

Durante l’appuntamento c’è stato un confronto sulle attività svolte dalle realtà accademiche meridionali e sulla vita delle Chiese del Sud Italia. “È stato un bellissimo incontro, c’era un bel clima, sereno, aperto, c’era il piacere di trovarsi”, racconta al Sir Giuseppina De Simone, coordinatrice del Biennio in Teologia fondamentale della Pftim sezione San Luigi