“Con voi condividiamo un profondo desiderio che la Chiesa sia al centro del nostro mondo, irradiando a tutti l’amore e la misericordia di Gesù Cristo”: lo scrivono i vescovi di Inghilterra e Galles nella loro riflessione sulla sintesi nazionale dei contributi diocesani per il Sinodo.
Chiesa nel mondo
La messa al Commonwealth Stadium di Edmonton, davanti a 50mila persone, e il pellegrinaggio al Lac Ste. Anne, dove migliaia di canadesi implorano il dono della guarigione. Sono i due momenti pubblici della seconda giornata in Canada. Il filo rosso: l'omaggio ai nonni
“Oltre che figli di una storia da custodire siamo artigiani di una storia da costruire”. Ne è convinto il Papa, che nell’omelia della Messa presieduta al Commonwealth Stadium di Edmonton ha affermato che “ciascuno può riconoscere di essere quel che è, con le sue luci e le sue ombre, a seconda dell’amore che ha ricevuto o che gli è mancato.
Si è svolta martedì 26 luglio 2022 a Roma, in presenza e in video conferenza, l’Assemblea dei Soci dell’Associazione dei Webmaster Cattolici Italiani (WECA).
La Calabria che lotta non lascia cadere le parole pronunciate da Papa Francesco il 21 giugno 2014 a Sibari. Parola di monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace, che al Sir esprime l’impegno che la Chiesa calabrese sta profondendo nel contrasto alle diverse forme di criminalità organizzata. Dopo il pestaggio subito il 9 luglio scorso da Francesco Coco, ex primo cittadino di Roccabernarda (Kr), la solidarietà delle istituzioni è stata unanime. Insieme a essa, la preoccupazione perché ancora troppe volte vengono utilizzati dei minori per commettere dei fatti criminosi
“Oggi sono qui, in questa terra che, insieme a una memoria antica, custodisce le cicatrici di ferite ancora aperte. Sono qui perché il primo passo di questo pellegrinaggio penitenziale in mezzo a voi è quello di rinnovarvi la richiesta di perdono e di dirvi, di tutto cuore, che sono profondamente addolorato”.
Per il 6° anniversario dell’assassino di padre Jacques Hamel, ucciso mentre celebrava la messa nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray il 26 luglio 2016, la diocesi di Rouen ha reso noto il programma di alcune iniziative.
Il viaggio in Canada, iniziato domenica mattina, si svolge dopo cinque incontri avuti dal Papa con le popolazioni indigene canadesi, tra il 28 marzo e il primo aprile.
Il Papa è arrivato ieri in Canada per il suo 37° viaggio apostolico alle 11.20, le 19.20 ora di Roma. In volo per Edmonton, introdotto dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha salutato i circa 80 giornalisti, di oltre dieci nazionalità diverse, con queste parole: “Grazie di questo servizio e anche di questa compagnia: io la vivo come una compagnia… Grazie per il vostro lavoro. Mi piacerebbe salutarvi come sempre. Credo che ce la faccio a girare, possiamo andare”.
C’è una prima e fondamentale dimensione da riconquistare: ammettere di essere fragili, di aver sbagliato e di aver bisogno di aiuto.
I tre suggerimenti di lettura del mese.
“Portiamo negli occhi e nel cuore il suo sguardo dolce e forte. Ha guardato con gli occhi di Gesù i poveri e ce li ha fatti guardare, conoscere ed amare. La sua vita è un potente messaggio di fratellanza che non ci lascia uguali perché con la fortezza dell’amore ci aiuta ad alzare lo sguardo e a non restare distanti, ma a tendere la mano verso di loro”.
“In questo particolare frangente, segnato da non poche difficoltà e scelte cruciali per la vita del paese, lei continua a offrire un contributo fondamentale e imprescindibile, con gentile autorevolezza ed esemplare dedizione”.
Parlano alla stampa i capi delle First Nations alla vigilia dell’arrivo in Canada di Papa Francesco. Un pellegrinaggio sui luoghi del dolore. Nella terra delle “scuole residenziali”, sostenute purtroppo anche dalla Chiesa cattolica in tutto il Paese per contribuire a quella politica di “assimilazione” che ha provocato vittime e traumi persistenti. Si stima che, a partire dal 1883, circa 150 mila bambini delle Prime Nazioni, Métis e Inuit siano stati obbligati a frequentare queste scuole e che a causa di malattie, fame, freddo, almeno 4 mila hanno trovato la morte
Un “sentito ringraziamento” al presidente Mario Draghi e “a tutto il governo da lui presieduto per lo sforzo di questi mesi così difficili e per il metodo di lavoro che lo ha distinto” perché “comporre visioni discordanti in un unico interesse unitario credo resti metodo indispensabile anche per il futuro”.