Chiesa nel mondo

“Siamo chiamati ad essere uomini e donne di speranza. Spesso la si identifica con il pensare che le cose vadano meglio, probabilmente è anche questo. Ma per noi credenti la speranza ha un nome e un cognome: tutto ha senso. Da ricercare con molto umiltà. È questa la grazia che oggi siamo a chiedere al Signore: aiutaci a trovare un senso in tutto quello che è successo, a quello che ci succede ogni giorno”. 

“Una corona di 12 stelle” – Notte mariana in musica: è l’iniziativa del Rinnovamento nello Spirito, in occasione della solennità dell’Assunzione di Maria in cielo, nell’ambito della programmazione digitale pensata per il tempo estivo sul web  e sui social media (canale ufficiale YouTube, pagina Facebook, Twitter, Instagram e Telegram).

Omelie, udienze, Angelus, Regina Coeli, messaggi: nei mesi di quarantena, non c'è stato un intervento del Papa che non abbia fatto riferimento alla pandemia ancora in atto, sia pure a diverse velocità, in tutto il mondo. Via Crucis, riti e celebrazioni pasquali per la prima volta senza concorso di popolo. Il 27 marzo l'affidamento a Maria in una piazza San Pietro vuota e bagnata dalla pioggia

Chiara di Assisi, donna vissuta nel XIII secolo, ancora oggi con la sua esperienza può essere significativa per gli uomini e le donne del nostro tempo che sembrano aver sfilacciato i contorni della propria identità, perso il senso dell’esistenza, dello spazio e del tempo e vivono le relazioni spesso in superficie. La speranza di cui il mondo oggi ha bisogno affonda le radici in Cristo e Chiara ci testimonia che nella relazione costante con Lui ogni persona può imparare a essere in relazione con l’altro nella fedeltà

“La catastrofe di martedì scorso chiama tutti, a partire dai libanesi, a collaborare per il bene di questo amato Paese. Il Libano ha un’identità peculiare, frutto dell’incontro di varie culture, emersa nel corso del tempo come un modello del vivere insieme. Certo, questa convivenza ora è molto fragile, lo sappiamo, ma prego perché, con l’aiuto di Dio e la leale partecipazione di tutti, essa possa rinascere libera e forte”. 

Il 6 agosto 1978 moriva Papa Paolo VI. Una figura che, ormai canonizzata, continua a sorprenderci e dunque ad interrogarci e ad accompagnarci. È il Papa della Chiesa nel mondo contemporaneo, che è il tema del Concilio che ha accompagnato e concluso. E di cui ha iniziato l'attuazione, che è il compito di tutti i suoi successori. Tutti, nessuno escluso, a partire da Papa Luciani, che volle assumere un duplice nome proprio quasi a richiedere un supplemento di energia

Interrogarsi oggi sulla fraternità è urgente, perché la riflessione personale e comune può liberare dalla visione ristretta dei piccoli orticelli garantiti, per aprire lo sguardo all’oggi di Dio e di tutta l’umanità, al di là della nazionalità di appartenenza, della lingua, della religione. Così è stata un'esperienza di arricchimento quando alcuni sacerdoti, consacrati/e e laici hanno chiesto di partecipare all'incontro virtuale, promosso da alcune fraternità di Clarisse d’Italia, con la biblista Rosanna Virgili, per riflettere sulla “Fraternità nella Sacra Scrittura”. Tre giorni insieme attraverso una piattaforma digitale, ascoltando gli interventi biblici, hanno permesso, pur rimanendo nel proprio ambiente, di fare esperienza di Chiesa

Nel 75° anniversario del bombardamento atomico su Hiroshima e Nagasaki, risuonano ancora le parole sulla necessità della messa al bando delle armi nucleari, pronunciate da Papa Francesco in quello che finora è il suo ultimo viaggio internazionale. Parole storiche, che richiamano molti suoi pronunciamenti a favore del disarmo e della cultura della pace

Dal 6 al 15 agosto i cattolici di tutto il Giappone saranno uniti nella preghiera per la pace, in memoria del 75° anniversario del lancio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki che ricorre rispettivamente il 6 e il 9 agosto. Ancora oggi – racconta l’arcivescovo di Nagasaki, mons. Joseph Mitsuaki Takami, presidente della Conferenza episcopale giapponese - il Giappone fa i conti con gli effetti delle radiazioni ma “il danno più grave di quella tragedia non sono né la distruzione di due intere città, né le malattie e le disabilità. È la perdita di fiducia nell'umanità dopo aver sperimentato la cattiveria dell’animo umano”  

Il Papa ha concluso l'udienza di oggi con la preghiera e l'appello per il Libano, dopo la tragica esplosione di ieri a Beirut. Riprendendo le udienze dopo la consueta pausa estiva, Francesco ha fatto riferimento alla pandemia ancora in corso e ha trattato il tema della guarigione

Oggi, 4 agosto, si fa memoria di uno dei pochissimi parroci canonizzati dalla Chiesa cattolica: san Giovanni Maria Vianney, il Curato d’Ars. "C’è un aspetto della sua vita che in particolare mi colpisce, mi provoca e mi attrae: la sua perenne mancanza di riposo", scrive in una nota per il Sir don Alessandro Di Medio, che osserva: "Sicuramente il riposo, il sonno e la distensione sono importanti per un sacerdote, per focalizzarsi e adempiere bene ai propri impegni (altrimenti il diavolo non avrebbe provato a rubarglielo il sonno, al Curato d’Ars); se però un prete vuole essere incisivo e davvero fecondo, credo che debba archiviare definitivamente l’idea di difendere la propria routine, il proprio equilibrio, i propri riposini, o arriverà inevitabilmente il giorno in cui sarà tentato di difendere tutto questo anche dalla gente per la quale aveva accettato di dare la vita".