Chiesa nel mondo

E’ un periodo non facile questo a causa della pandemia in corso e che coinvolge tutto il mondo. C'è un invito ad essere responsabili: una responsabilità collettiva che dobbiamo far nostra. Gli italiani che vivono all’estero guardano con preoccupazione quello che avviene nei Paesi dove risiedono con uno sguardo al loro paese d’origine, l’Italia. Le Missioni cattoliche continuano ad offrire, soprattutto in questo periodo di pandemia, la possibilità di coltivare ed esprimere la propria Fede secondo le loro tradizioni e origini. Per chi ha familiari in Italia, il non poter più partire come si faceva prima, il non poter dare un abbraccio di conforto ai propri cari e il non sapere quando ci sarà la prossima possibilità per incontrarsi, aggiunge una amarezza profonda

La fatica non è una dimensione da rifuggire o che da sé indicherebbe il presunto fallimento di una unione, quanto piuttosto una dimensione da saper accogliere e far fruttificare.

La legge della carità verso Dio, verso il coniuge e verso i figli, con le conseguenti responsabilità, indica chiaramente che il matrimonio e la famiglia cristiana esigono un impegno morale: non sono una via facile di vita cristiana, sebbene sia la più comune, quella che la maggioranza dei figli di Dio è chiamata a percorrere. È piuttosto un lungo cammino verso la santificazione, che si nutre delle gioie e dei sacrifici di ogni giorno, della vita apparentemente più normale, quando sia guidata dalla legge di Dio e imbevuta dall’amore.

Paolo VI, Discorso alle partecipanti al XIII Congresso Nazionale del Centro Italiano Femminile, sabato 12 febbraio 1966.

“I poveri sono al centro del Vangelo; il Vangelo non si capisce senza i poveri. I poveri sono nella stessa personalità di Gesù, che essendo ricco annientò sé stesso, si è fatto povero, si è fatto peccato, la povertà più brutta. I poveri ci garantiscono una rendita eterna e già ora ci permettono di arricchirci nell’amore. Perché la più grande povertà da combattere è la nostra povertà d’amore. La più grande povertà da combattere è la nostra povertà d’amore”.

“La prima verità universale è la magnificenza dell’essere umano” e “finché non porremo l’uomo, ancora una volta, al centro di tutti i nostri interessi e faremo del servizio dell’uomo lo scopo più importante del nostro lavoro, continueremo ad affrontare sempre gli stessi problemi e a risolvere ben poco perché in definitiva ci manca la verità dell’essere umano”.

“Alle spalle di questo convegno abbiamo una storia di 45 anni, difficile da riassumere in poche battute tanto è densa e ricca. Certo è che in mezzo a tanta fatica c’è la gioia immensa di aver fatto un lavoro che ha a che fare con la pace, con la giustizia, la libertà; con i diritti umani, insomma; con la tutela della dignità di ogni vita umana dal concepimento perché questo è la base di tutto”.

Papa Francesco ha dedicato l'udienza di oggi alla preghiera perseverante di Gesù. Al centro, un accenno al Rapporto sul "doloroso caso" McCarrick, pubblicato ieri: "Rinnovo la mia vicinanza alle vittime di ogni abuso e l'impegno della Chiesa per sradicare questo male"