Domani sera su Raiuno il film che racconta la vita della patrona dei migranti, donna rivoluzionaria e “imprenditrice del bene”. “Mi ha fatto un regalo segreto”, confida in questa intervista al Sir l’attrice che le ha dato volto e voce. E sulla crisi del mondo dello spettacolo: “I bonus ci hanno fatto sfangare la carestia ma non bastano. Nel nostro mestiere quello che servirebbe è essere considerati una categoria professionale a tutti gli effetti”
Chiesa nel mondo
Don Angelo Grillo, classe 1970, prima parroco al Sacro Cuore e Immacolata di Pordenone, ora a Cordenons, è in convalescenza dopo aver contratto il Covid e dopo 19 giorni di ospedale, terapia intensiva compresa
Lucia Abignente, storica del Movimento dei Focolari, ripercorre gli anni di indagini e interrogatori a cui fu sottoposta Chiara Lubich alla luce delle immagini che si sono viste nel film “Chiara Lubich – L’amore vince tutto”, andato in onda su Raiuno la sera del 3 gennaio. È una storia poco conosciuta: Chiara fu addirittura allontanata dalla responsabilità del Movimento e costretta alle dimissioni. Fu vietata l’apertura di nuovi focolari. Ma, dice la storica, “più forte è stata la Croce, più l’amore ha fruttificato”
Domenico di Guzman e Roberto Bellarmino. Santi cultori della Parola in situazioni ecclesiali ed epoche lontane, ma ugualmente travagliate
Fare-squadra è essenziale nella logica dello sport. Anche della vita di tutti i giorni. “È vero: nessuno si salva da solo. E come credente posso attestare che la fede non è un monologo, bensì un dialogo, una conversazione. (…) Verrebbe da dire, usando una metafora sportiva, che ci potremmo salvare solamente come squadra”.
La pratica del doping nello sport “non solo è un imbroglio, una scorciatoia che annulla la dignità, ma è anche volere rubare a Dio quella scintilla che, per i suoi disegni misteriosi, ha dato ad alcuni in forma speciale e maggiore”.
“Le Olimpiadi, di cui ho sempre apprezzato il desiderio innato di costruire ponti invece che muri, possono rappresentare anche simbolicamente il segno di una partenza nuova e con il cuore nuovo”.
“Gioiosa sorpresa”. È quanto esprime mons. Paolo Pezzi, metropolita dell’Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca e presidente della Conferenza dei vescovi cattolici della Russia, riguardo alla traduzione in lingua russa dell’enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”, realizzata dalla casa editrice Medina e dall’International Muslim Forum.
Nei prossimi giorni prenderà il via la campagna di vaccinazione anti-Covid-19 all’interno dello Stato della Città del Vaticano.
“La pace si può costruire se cominceremo ad essere in pace con noi stessi e con chi ci sta vicino, togliendo gli ostacoli che impediscono di prenderci cura di quanti si trovano nel bisogno e nell’indigenza”.
“Questo tempo, donatoci dal Signore, sia speso per la nostra crescita umana e spirituale, sia tempo per appianare gli odi e le divisioni – ce ne sono tanti – sia tempo per sentirci tutti più fratelli, sia tempo di costruire e non di distruggere, prendendoci cura gli uni degli altri e del creato. Un tempo per far crescere, un tempo per il creato”.
“Gli operatori sanitari – medici, infermiere, infermieri, volontari – si trovano in prima linea, e per questo sono sempre nelle nostre preghiere e meritano la nostra riconoscenza; come pure tanti sacerdoti, religiose e religiosi. Ma stasera il nostro grazie si estende a tutti coloro che si sforzano ogni giorno di mandare avanti nel modo migliore la propria famiglia e il proprio servizio al bene comune”.
“Il mondo è gravemente inquinato dal dire male e dal pensare male degli altri, della società, di sé stessi. Ma la maldicenza corrompe, fa degenerare tutto, mentre la benedizione rigenera, dà forza per ricominciare”.
“Si riparte da Baghdad” per “vedere le ossa rinsecchite divenire vitali e infuse di spirito”.
“La vita vera è una vita che vive la pienezza delle relazioni, una vita che è relazione, con Dio e con gli uomini. Una vita che è il contrario della solitudine, dell’isolamento, una vita che è amore e comunione. Noi siamo stati fatti così. Il Padre ci ha voluti così, ci ha voluti come suo Figlio, come Gesù”.