Chiesa nel mondo

Da Karachi a Lahore, viaggio nei quartieri cristiani e nelle chiese attaccate dai terroristi islamici. Una lunga storia di violenze, abusi e vessazioni. Le storie di Akash Bashir, il giovane volontario della sicurezza che si è sacrificato per bloccare un kamikaze, e quella del piccolo Abish, solo 12 anni, morto in un attentato, mentre si recava in chiesa per accendere una candela alla Madonna. I cristiani pakistani resistono e dicono: "Noi non ci nascondiamo. Siamo orgogliosi di essere cristiani". E mostrano la Croce posta sulle porte delle loro case. L'impegno della Chiesa nel campo dell'istruzione

“Intervenire in maniera più chiara e decisa per adattare il diritto internazionale a questo tipo di scenario globale che non smette di cambiare. Inoltre, il land grabbing è un fenomeno complesso che comprende in sé molteplici interessi, politici ed economici, che interferiscono nella sfera sociale”.

A un mese dalla Gmg di Panama, l'arcivescovo della città, mons. José Domingo Ulloa Mendieta, racconta al Sir l'atmosfera che ancora si respira nel Paese: "È stato il sogno dei più piccoli e degli emarginati". E già spuntano i primi frutti della Giornata: la nascita delle parrocchie ecologiche e di una Commissione ispano-americana per approfondire la dottrina sociale della Chiesa

A pochi giorni dall'incontro su "La protezione dei minori nella Chiesa", in programma dal 21 al 24 febbraio in Vaticano, l'Unione internazionale superiore generali e l'Unione superiori generali firmano una Dichiarazione dal titolo "L’abuso di bambini è un male ovunque e in ogni tempo: questo punto non è negoziabile". Per i religiosi, sarà fatto "tutto il possibile per trovare una risposta efficace" lavorando insieme "per creare nuove strutture volte a garantire che i rischi siano ridotti al minimo"

"Nuova tappa dell'evangelizzazione e sinodalità". Questo il tema del convegno che si apre oggi a Loppiano, promosso dal Movimento dei Focolari in Italia, in collaborazione con il "Centro Evangelii gaudium" dell'Istituto Universitario Sophia. Oltre 40 vescovi italiani hanno accolto l'invito a partecipare. Un'adesione importante che fa emergere - osserva mons. Piero Coda, preside dell'Istituto - "l'esigenza di ritrovarsi insieme per avviare quello che Papa Francesco ha definito un processo sinodale che ci renda capaci di discernere comunitariamente le sfide dell'oggi rilanciando un cammino di Chiesa a servizio della crescita della società con visione e concretezza"

“Comunità accoglienti: Liberi dalla paura” è il titolo del meeting promosso dal 15 al 17 febbraio a Sacrofano (Rm) da Caritas italiana, Centro Astalli e Fondazione Migrantes “per dare voce a quell’Italia che mantiene vivo quello spirito di fraterna solidarietà" e per redigere un Documento sul tema dell'accoglienza. All’incontro hanno partecipato 500 persone provenienti da 38 nazioni, tra cui molti rifugiati, e 90 diocesi italiane che hanno incontrato il Papa che ha presieduto una celebrazione ecauristica per ribadire che rinunciare all’incontro con l’altro “non è umano”

Parla il presidente della Commissione per la protezione dei bambini e dei giovani della Conferenza episcopale Usa: "Di fronte agli abusi, sono le vittime, i sopravvissuti ad avere l’ultima parola e noi dobbiamo imparare l’umiltà. Noi pensiamo di correre ai ripari con documenti e policies, ma non è abbastanza. Dobbiamo restare umili, dal dolore dobbiamo imparare l’umiltà”

Presentato in sala stampa vaticana il programma dell'incontro su "La protezione dei minori nella Chiesa", in programma dal 21 al 24 febbraio. 190 i partecipanti, provenienti dai cinque continenti. Prima della "tre giorni" voluta da Papa Francesco per contrastare gli abusi nella Chiesa, il Comitato organizzativo ha previsto un incontro con un gruppo di rappresentanti delle vittime di diversi Paesi. Sabato sera la liturgia penitenziale e domenica mattina la Messa nella Sala Regia. Poi il discorso finale di Papa Francesco

Anouar Kbibech è vicepresidente del Consiglio francese del culto musulmano, al Sir commenta il Documento di Abu Dhabi e la prossima visita del Papa a Casablanca e Rabat. “In Marocco, il Papa sarà di nuovo in terra d’Islam e andrà per portare un messaggio di pace e di fraternità. Sarà accolto a braccia aperte”. Anche i musulmani di Francia hanno invitato il Papa. “I musulmani francesi hanno per lui un affetto particolare. Papa Francesco ha un posto particolare nel loro cuore”