Diocesi

A metà settembre, a Chiesanuova, è arrivato don Alberto Ravagnani. Io – Federico, 23 anni, - quella sera mi sono ritrovato sul palco, davanti a 220 persone, a intervistarlo. Lì, in un certo senso, si è compiuto un cammino iniziato circa due mesi prima, quando ho letto il suo libro, La tua vita e la mia, e nascevano nella mia mente tantissime domande, troppe. Così ho iniziato ad appuntarle e volevo trovassero risposta.

«È stato il momento in cui ho preso consapevolezza che il cambiare ministero non era più qualcosa che sapevo solo io, ma che diventava sempre più realtà». Questo il sentire di don Alessandro Fusari – che è stato nominato parroco di San Giacomo di Monselice, Ca’ Oddo, Marendole e Schiavonia – dopo i giorni vissuti a Villa Immacolata, a inizio mese, con i preti “in cambio”. «Quel tempo mi è servito per ripensarmi come presbitero, per ritornare all’origine della chiamata del mio ministero».

Lunedì 13 settembre è suonata la prima campanella del nuovo anno scolastico. Questo inizio purtroppo è ancora segnato dall’incertezza e dalle fatiche legate all’emergenza Covid, ma questo, soprattutto per i nostri ragazzi, deve essere un momento di ripartenza all’insegna della speranza e dell’entusiasmo: la scuola non è un problema né l’insieme dei problemi che gravitano attorno a essa. La scuola è una risorsa grande e preziosa, indispensabile per la comunità. E chi vi opera con passione e professionalità merita riconoscimento e stima

Nel primo capitolo di Amoris laetitia – in cui papa Francesco ripercorre le pagine della Bibbia per contemplare «la famiglia che la Parola di Dio affida nelle mani dell’uomo, della donna e dei figli» – la Parola rivela un progetto grande e bello: Dio desidera che la famiglia formi «una comunione di persone che sia immagine dell’unione tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo»

Si ritrovano questo sabato per il gusto di stare insieme e per ricordare alcuni amici: il prof. Talami e don Riondato. Oltre che i cinquant’anni di presenza femminile nell’istituto

Coscienti che «è indispensabile accompagnare gli sposi nei primi anni di vita matrimoniale per arricchire e approfondire la decisione consapevole e libera di appartenersi e di amarsi sino alla fine» (AL 217), l’ufficio diocesano di Pastorale della famiglia ha attivato un percorso per le coppie giovani, ai primi anni di matrimonio o conviventi.

Chiara Sartori, 35 anni, è insegnante di scuola primaria e vive a Gallio, contrada Leghen. È una dei circa trenta facilitatori individuati per il territorio di Gallio e le sue dieci contrade. Chiara è impegnata da sempre in parrocchia dove ha vissuto molte esperienze, è stata anche membro del consiglio pastorale. La giovane è stata scelta in seguito a una bella esperienza vissuta lo scorso dicembre.