Fatti

Le visite, in questi ultimi due giorni, di autorità, deputati, organizzazioni internazionali, hanno interrotto, ma solo per alcune ore, le violenze e gli spari a Cali, la terza città della Colombia e la maggiore del Sud Ovest, da due settimane ormai epicentro delle proteste della popolazione, inizialmente nate contro la riforma tributaria (poi ritirata), e successivamente estese a vari settori della società, in particolare giovani e indigeni.

Stefan Enchelmaier, esperto di politica europea e docente all’Università di Oxford, analizza l'esito del recente voto amministrativo nel Regno Unito. Conservatori vincenti, Labour sconfitto. Scozia sempre più europeista e lontana da Londra. Galles e Nord Irlanda in ebollizione. La retorica Brexit e il buon esito della campagna vaccinale segnano la politica isolana, ma alle promesse ora occorrerà far seguire i fatti

In Italia, nel primo trimestre 2021, le morti bianche sono state 185, 19 in più rispetto al 2020. Decessi nei cantieri e nelle fabbriche, ma anche di Covid-19

“Un vero disastro. È stata una notte drammatica. Ma non è ancora finita. Qui si contano 24 morti, tra questi 10 sono bambini, 6 donne e anche una persona disabile. I feriti sono più di 100. In nome di Dio le parti in lotta si fermino”: è la testimonianza del parroco latino di Gaza, padre Gabriel Romanelli, raccolta dal Sir. Gli scontri sulla Spianata delle moschee di Gerusalemme si sono allargati anche alla Striscia di Gaza dopo l’ultimatum di Hamas che chiedeva a Israele di ritirarsi dalla Spianata delle Moschee.

Christian Elia, giornalista esperto di Medio Oriente e direttore di QCode Magazine, spiega come si sono originate le proteste che negli ultimi giorni hanno provocato decine di vittime e oltre 300 feriti tra Gerusalemme, Gaza e Cisgiordania. “È stata una scintilla che ha fatto bruciare un sottobosco ormai paralizzato in una questione dalla quale nessuno riesce, o vuole, venir fuori”

“Scoraggiati e preoccupati per i recenti fatti violenti a Gerusalemme est” i Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme, in un comunicato diffuso poco fa, fanno appello alla “comunità internazionale e a tutte le persone di buona volontà” affinché intervengano “per porre fine alle azioni provocatorie” ed esortano “a continuare a pregare per la pace di Gerusalemme”.