Fatti

Nella chiesa di Sant’Antonio a Giaffa (Custodia di Terra Santa) i fedeli della comunità cristiana di lingua araba si sono attivati con una rete di solidarietà per aiutare i migranti e i rifugiati in grave difficoltà a causa del Covid-19. Non solo un aiuto materiale ma anche spirituale. "La pandemia - racconta al Sir il parroco, padre Agustin Pelayo Fregoso - ci ha fatto riscoprire più uniti e solidali" e "misericordiosi quando si è trattato di dare una degna sepoltura a un giovane rifugiato eritreo morto suicida perché non riusciva a mandare più soldi a casa"

In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, le organizzazioni della Chiesa cattolica latinoamericana e caraibica che compongono la rete continentale Clamor, collegata al Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), hanno chiesto agli Stati di dare rifugio ai migranti e agli sfollati a causa di vari tipi di violenza, conflitti interni e massiccia violazione dei diritti umani.

Come Martin Luther King, in ginocchio a Lampedusa, Scicli, Libano, Rosarno, Roma. Al via, per iniziativa della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, il "kneel in" per la Giornata mondiale del rifugiato. “Ci inginocchieremo – dice il pastore Luca Negro - per dire che le vite dei neri contano, che le vite dei migranti contano, che le vite di tutte e tutti contano. Con questo gesto vogliamo affermare che i neri, gli immigrati, ogni essere umano è una persona che deve essere protetta, tanto più quando è perseguitata, discriminata o giudicata”

La storia dell'incontro, nella Striscia di Gaza, con Yuval Roth, fondatore di “The Road to recovery”, organizzazione umanitaria impegnata a trasportare, gratuitamente, in ospedale i palestinesi – per lo più bambini – di Gaza e della Cisgiordania bisognosi di cure mediche. "Per noi di The Road to recovery - racconta al Sir - è un modo per mostrare un altro volto di Israele che non è solo quello dei militari armati o dei coloni”. Il messaggio: "Non ci sono piani di pace e soluzioni che tengano se prima non viene rispettata la dignità degli uni e degli altri"

“Il tempo è un lusso che non possiamo permetterci: dobbiamo agire con urgenza e coraggio, perché i cittadini, le imprese e le economie dell’Unione hanno bisogno di una risposta immediata”: David Sassoli, presidente del Parlamento Ue, interviene in apertura del Consiglio europeo, che si svolge in videoconferenza, dedicato principalmente al Recovery Plan, al Quadro finanziario pluriennale e al Brexit.

È a fondo perduto il 79 per cento dei 165,5 milioni erogati dalla Regione Veneto per la ripartenza del settore primario e ittico. Il restante 31 per cento verrà erogato tramite fondi di rotazione e garanzie. Un’impresa agricola su quattro, circa 15 mila realtà in tutto, e 3.500 imprese ittiche beneficeranno degli aiuti della Regione per superare la crisi.