Fatti

Il 1960 fu ribattezzato l’"Anno dell’Africa": in dodici mesi,infatti, ottennero l’indipendenza 17 Paesi dell’Africa sub-sahariana segnando un punto di non ritorno nel cammino delle indipendenze. "Sessant’anni dopo il continente si trova ad affrontare le conseguenze economiche del post-Covid e sarà chiamato ad una svolta", spiega al Sir Giovanni Carbone docente all’Università Statale di Milano e responsabile del programma Africa dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi). E l'assetto del continente e il suo futuro riguardano tutti, perché "né l’Africa né l’Europa hanno da guadagnare dall’isolamento".

Nessuno pensa che sia possibile aprire ora una crisi di governo e a ben vedere le congetture sul futuro prossimo scommettono sul fatto che il Paese sarà presto travolto da una bufera economico-finanziaria e con esso anche l'attuale esecutivo. Comunque la si pensi sul governo Conte, chi vuole il bene dell'Italia – dell'Italia tutta intera, una e indivisibile – deve invece puntare sulla sua tenuta e sulla sua capacità di riscossa

Braccianti, colf e badanti potranno chiedere un permesso di soggiorno temporaneo per lavoro. Anche i datori di lavoro potranno chiedere l’emersione di un rapporto irregolare. Flai Cgil: “Traguardo storico”. Ero Straniero: “Importante ma parziale”. Medu: “Il problema non è solo la regolarità, nei ghetti sono sfruttati anche migranti con permesso di soggiorno”

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto “decreto rilancio”, che introduce misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali, connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19. Reddito di emergenza, cassa integrazione, regolarizzazione dei lavoratori migranti, ecc.. Ecco le disposizioni

Il portale della Fondazione Missio racconta le crisi dimenticate del continente africano. Minacce ambientali, terroristiche, pandemiche si moltiplicano e mettono a repentaglio la vita di milioni di persone. Le voci del vescovo dom Luiz Fernando Lisboa, di padre Mauro Armanino e di padre Renato Kizito Sesana

Il Mozambico è da quaranta giorni in regime di emergenza nazionale, frontiere bloccate e divieto di circolazione fra province, scuole, mercati e ristoranti chiusi, limitazioni nell’uso dei mezzi di trasporto. Però, spiega don Giorgio Ferretti, sacerdote della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, fidei donum e parroco della cattedrale cattolica della capitale, anche se la situazione è apparentemente tranquilla, in realtà "Non c’è una chiara percezione di quello che accade fuori dalle città". Se scoppiasse la crisi sanitaria sarebbe devastante: "negli ospedali c’è carenza di tutto. Pochissimi sono i posti in terapia intensiva, scarseggiano maschere, camici, medicine, ossigeno, disinfettanti, letti".

Un nuovo rapporto di Oxfam: “Situazione drammatica, che sta compromettendo definitivamente la possibilità di contenere la pandemia da coronavirus in tutti quei Paesi attualmente in conflitto” Petizione per chiedere il “cessate il fuoco”